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libro ottavo - capitolo x


li veri capi de eretici, converrá nominar la regina d’Inghilterra, la regina di Navarra, il principe di Condé, l’elettor palatino di Reno, l’elettor di Sassonia e molti altri duchi e principi di Germania. Questo sará causa di farli unir insieme e risentirsi; il che non potrá esser senza qualche scandolo; e chi proponesse anco la dannazione dei soli Lutero e Zuinglio li irriterebbe talmente che nascerebbe qualche gran confusione. Però, accomodandosi non a quello che si vorrebbe, ma a quello che si può, esser miglior risoluzione quella che uscirá manco fuori dell’universale.

Morone mandò a chiamare gli ambasciatori ecclesiastici; a’ quali comunicata la proposta e il parere delli congregati, essi ancora assentirono al fine e al modo, secondo il voto di Lorena. Fu col parere di tutti mandato a comunicare la resoluzione agli ambasciatori secolari, da’ quali tutti fu assentito, eccetto che dallo spagnolo, il qual rispose di non avere l’espressa volontá del re, ma ben ricercare che s’interponi tempo tanto che possi averla. Questo non ostante, li legati, risoluti di metter in esecuzione la deliberazione fatta, diedero fuora il capo dei principi, tralasciati li anatemi e tutti gli articoli particolari, rinnovando solo li vecchi canoni della libertá e giurisdizione ecclesiastica, e parlando dei principi con molta reverenzia, con solo esortarli a far opera che i loro ministri non le violassero. Quell’istesso giorno fu fatta congregazione la sera per dar principio a parlar della riforma, e preso ordine che si farebbono due congregazioni al giorno, sin tanto che li voti fossero detti.

Nelle congregazioni li voti si dicevano con grandissima brevitá e resoluzione, salvo che da una poca parte delli spagnoli, li quali desideravano metter impedimento, dove gli altri tutti si sforzavano con la brevitá di promuovere l’espedizione. La maggior difficoltá fu sopra il capo sesto della soggezione delli capitoli ai vescovi, per il grande interesse non solamente delli medesimi vescovi, ma anco del re in diminuir l’autoritá capitolare, acciò non potessero metter difficoltá alli sussidi che in Spagna vengono spesso imposti; e dall’altro canto per i