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libro settimo - capitolo ii |
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divino instituito da Cristo per reggere la Chiesa; che la Maestá
sua ha instituito vescovi tutti gli apostoli, quando gli ha detto:
«e Io vi mando, sí come son io stato dal Padre mandato»: ma
quella instituzione fu personale, e con ciascun di loro si doveva
finire; e uno ne constituí, che perpetuamente dovesse durare nella
Chiesa, che fu Pietro, quando disse, non a lui solo, ma a tutta
la sua successione: «Pasci le mie agnelle». E cosí intese sant’Agostino, quandodisse che Pietro rappresentava tutta la Chiesa,
il che da nessun degli apostoli fu mai detto. Anzi san Cipriano
disse che san Pietro non solo è tipo e figura dell’unitá, ma
che la unitá incomincia da lui. In questa potestá, a solo Pietro
e successori data, si contiene la cura di reggere tutta la Chiesa
e di ordinar altri rettori e pastori, non però come delegati,
ma come ordinari, dividendo particolari provincie, cittá e chiese.
Per il che, quando si addimanda se alcuno è vescovo de iure
divino, s’ha da dire che sí, uno solo, il successor di Pietro:
del resto il vescovato è ben de iure divino, sí che manco il
papa può fare che non vi siano vescovi nella Chiesa, ma ciascuno d’essi vescovi sono de iure pontificio: di onde viene
che egli può crearli, transferirli, restringerli e ampliarli la diocesi, darli maggior o minor autoritá, suspenderli anco e privarli: che non può in quello che è de iure divino, perché al
sacerdote non può levar l’autoritá di consecrare, avendola da
Cristo; e al vescovo può levare ogni giurisdizione, non per
altro se non perché l’ha da lui. E a questo modo doversi intendere il celebre detto di Cipriano: «Il vescovato è uno, e ciascun vescovo ne tiene una parte in solido»: altrimenti dicendo,
non si può defender che il governo della Chiesa sia il piú
perfetto di tutti, cioè monarchico, e per necessitá si darebbe
un governo oligarchico imperfettissimo, e dannato da tutti quelli
che dei governi scrivono. Concluse che quo iure li vescovi
sono instituiti, per il medesimo sono alli preti superiori, e
quando s’abbia da descender alla dechiarazione, che cosí bisognerá dechiarare. Allegò san Tomaso, qual dice in molti
luochi che ogni potestá spirituale depende da quella del papa,
e ogni vescovo debbe dire: «Io ho ricevuto parte di quella