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libro ottavo - capitolo vi


steri, prima che si formassero tali quali è necessario che sia il rettor d’una vita regolare. Erano favoriti li regolari dalli ambasciatori e dalli legati, per interesse della corte, la qual averebbe perso un grand’instrumento quando non fossero stati dependenti da lei sola; e non gli mancava favore da qualche prelati, che confessavano le loro ragioni esser buone. Durò questo moto per qualche giorni, rimettendosi però pian piano, perché ogni giorno li vescovi che l’avevano eccitato vi scoprivano dentro maggior difficoltá.

Il terzo capo era per l’impedimenti che ricevevano li vescovi dalli magistrati secolari, quali per conservazione dell’autoritá temporale non lasciavano trascorrer li vescovi ad esercitar quell’assoluto imperio che averebbono voluto, non solo sopra il clero, ma ancora sopra il popolo. A questo effetto era fatto il capo della reforma de’ principi, del qual si è fatta menzione e al suo luoco si parlerá pienamente. Questa parte era stata, insieme con altre annesse a lei, differita per un’altra sessione, avendola per cosa difficile e che averebbe potuto molto prolongare; ma li vescovi interpretarono questa dilazione che fosse a fine di mandarla in niente. Si lamentavano che, trattandosi di reformar tutta la Chiesa, si riformasse solo il clero. Li legati facevano ogni diligenzia per quietarli, mostrando che non era differita questa sola, ma altri capi ancora, che era pur necessario trattare; promettendo che la dilazione non era se non per far le cose con maggior maturitá, ma che si sarebbono fatte certo; che era necessario facilitar l’espedizione di quella sessione, la qual sarebbe stata preparatoria all’altra, dove si sarebbe trattato senza meno il rimanente. Erano tutti intenti li legati per tener la sessione al tempo determinato, giudicando ciò necessario per espedir il concilio presto; e perché il papa, per ogni corriero ordinario senz’alcun fallo, e ben spesso con qualche straordinario, faceva loro instanzia per l’espedizione e che lo liberassero dal concilio.

Nella congregazione delli 7 settembre fu ricevuto fra’ Martino Roias, ambasciator degli Ospitalari di San Gioanni Gerosolimitano, detti cavalieri di Malta; il che fu differito di