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294 l'istoria del concilio tridentino


Successe anco che, andato l’arcivescovo d’Otranto in casa dell’ambasciatore cattolico, fu da lui di questo ammonito, con dirli che non averebbe voluto aver occasione di far uffici appresso il re che non li piacessero; che quelle particolar congregazioni erano tanto mal intese dalli buoni prelati, che non poteva restar di darne conto a Sua Maestá. Egli si scusò che tutto era per buon fine, per facilitar la materia e per provveder alle difficoltá inanzi la congregazione generale: ed essendo sopraggionto a ponto allora il vescovo d’Ischia per parlar al conte a nome del Cardinal Morone, egli nel medesimo proposito li mostrò che li dispiacevano le private congregazioni, e che teneva opinione che non si facessero ad altro fine, se non per metter difficoltá e tralasciar parte delli capi, a fine di far piú presto la sessione. Con tutto ciò li legati, piú mirando a sodisfar li prelati che l’ambasciatore, vedute le cose avvertite in quelle congregazioni, le ricevettero per buoni avvertimenti, e accomodarono li decreti, mutando diversi luochi, e in altri inserendo secondo quelli.

Ma mentre che erano per darli fuora cosí emendati, arrivò un corriero dall’imperatore, per instruzione portata dal quale l’arcivescovo di Praga ricercò instantemente li legati a non proporre la riforma de’ principi secolari, sin che essi avessero risposta da Sua Maestá cesarea; la qual instanzia fece anco dopo loro il conte di Luna. Per questo li legati erano molto perplessi, poiché giá Francia, e ora l’imperatore e Spagna non si mostravano sodisfatti, e dall’altra parte era comun desiderio di tutti li padri che la reforma si facesse tutta insieme. Onde congregati in casa di Navagero indisposto, vedendo esser necessario dar sodisfazione alli ambasciatori, proposero se si doveva differir tutta la riforma o il capo solo dei principi. Lorena era di parere che questo solo si differisse e si proponesse tutto il rimanente; il che sarebbe piaciuto, quando non fosse restato dubbio di dar ombra alli prelati che la riforma secolare s’avesse ad ometter in tutto, e da questo pigliassero occasione di reclamare e privatamente e nelle pubbliche congregazioni. Onde fu risoluto di dar sodisfazione alli ambascia-