292 |
l'istoria del concilio tridentino |
|
come arcivescovo, esser il principale in quell’ufficio; e al papa,
con mostrarli che non vi erano né quelle cause né quei rispetti
che sono nelle parti di Spagna, da porvi sí rigorosa inquisizione: la quale, oltre l’evidente rovina che apportela a quello
stato, saria di gran pregiudicio alla santa sede; la qual non
potria negare che non si mettesse ancora a Napoli, e si darebbe occasione alli altri principi italiani di ricercar di far il
medesimo anco loro. E avendo quell’inquisizione autoritá sopra
li prelati, la santa sede averebbe da loro poca ubidienza, perché
sarebbono costretti a cercar di star bene con i principi secolari, a’ quali per quella via si troverebbono soggetti; laonde
il papa in occasione di novo concilio averia pochi prelati da
fidarsi e a chi potesse liberamente comandare. Né doversi credere a quello che spagnoli potrebbono dire, che l’inquisizione
di Milano sarebbe soggetta a quella di Roma, vedendosi per
esempio come operano nella causa dell’arcivescovo di Toledo,
e che sempre hanno ricusato di mandar li processi che da
Roma li sono stati richiesti; il che fanno anco li inquisitori
del regno di Sicilia, dependenti da Spagna. E non contenti
li prelati di questo ufficio e de altri fatti da loro (ciascuno
appresso li cardinali e altri di Roma, con quali potevano),
proponevano che si aggiongesse nelli decreti del concilio
qualche parola in favor dei vescovi, che li esentasse o assicurasse, e si decretasse il modo di fare li processi in quella
materia; il che se bene non potesse riuscir nella prima sessione, si deliberasse per la susseguente. E il Cardinal Morone
diede speranza di dar loro sodisfazione. E questo accidente
tenne cosí occupato il concilio per il numero delli interessati,
che se non fosse pochi di dopo arrivata nova che il duca di
Sessa, avendo sentito il disgusto universale, e dubitando per
sentori andatigli alle orecchie che il ducato di Milano non
pigliasse esempio da’ fiamminghi, che a ponto erano divenuti
«guesi» (cosí chiamano in quei paesi quelli della religione
riformata) per il tentativo fatto di metterli l’inquisizione,
aveva conosciuto l’intempestivitá di trattar quel negozio e
fatto fermar gli ambasciatori destinati al re, promettendo che