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libro ottavo - capitolo v


buiscono ai padri il maritar li figli, dando gli esempi delli matrimoni del li patriarchi Isach e Iacob, aggiongendovi le leggi imperiali del V Instituia e del Codice, fatte pur da principi cristiani e di laudatissima memoria; adducendo anco un canone sotto nome di Evaristo e un altro del concilio cartaginese, portati da Graziano. Fece narrazione d’inconvenienti che per questa causa nascono. E l’arcivescovo d’Otranto per l’altra parte tenne parer contrario, opponendo che era dar autoritá a’ laici sopra li sacramenti, e far creder loro che quell’autoritá d’irritar sia dependente dalla paterna, e non dalla ecclesiastica; oltre che sarebbe un decreto direttamente contrario alla Scrittura divina, la quale espressamente dice che «l’uomo lascierá il padre e la madre per congiongersi con la moglie sua». E quanto agl’inconvenienti, farne nascer di molto maggiori rimettendo li figliuoli, in quello che tocca alla conscienzia, all’arbitrio dei padri; e se un padre mai non acconsentisse al matrimonio del figliuolo, e che esso non avesse dono di continenzia, si troverebbe in grandissima perplessitá. Parlarono ventinove in quella congregazione, e venti furono di parere che si tralasciasse di trattar quella materia; degli altri, alcuni approvarono il decreto cosí universalmente, altri restringendolo quanto ai figli all’etá di venti anni, e quanto alle figliuole di diciotto.

In fine della congregazione li ambasciatori veneziani fecero legger una loro dimanda sopra l’anatematismo delli divorzi, la qual in sostanzia conteneva: che avendo la loro repubblica li regni di Cipro, Candia, Corfu, Zante e Cefalonia abitati da greci, li quali da antichissimo tempo costumano di ripudiar la moglie fornicaria e pigliarne un’altra (del qual rito, a tutta la Chiesa notissimo, non furono mai dannati né ripresi da alcun concilio), non era giusta cosa condannarli in assenzia e non essendo stati chiamati a questo concilio: però volessero li padri accomodar il canone che di quella materia parla, in modo che non facesse a loro pregiudicio. La qual avendo li legati ricevuto, fecero proporre senza esaminarla piú minutamente; per la qual causa si levò qualche susurro tra li padri,