Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. III, 1935 – BEIC 1917972.djvu/251


libro ottavo - capitolo iii


è però andata in stampa, e dalli francesi è mostrata, e si mostra tuttavia in stampa come se recitata fosse; della quale il portar la sostanza non è fuori del proposito presente, acciò si vegga non quel che dissero, ma che sensi portarono li francesi al concilio.

Diceva in sostanza che, essendo congregato quel concilio per opera di Francesco e Carlo fratelli, re di Francia, sentivano con molestia essi oratori regi l’esser costretti o a partirsi o acconsentir alla diminuzione della degnitá del re. Che era noto, a chi aveva letto il ius ponteficio e le istorie della chiesa romana, la prerogativa del re di Francia; e a quelli che avevano letto i volumi dei concili, qual luoco avessero tenuto in quelli. Che li ambasciatori del re cattolico nelli passati concili generali avevano seguito quelli del cristianissimo. Che in quel tempo s’era fatta mutazione, non da essi padri, che se fossero in libertá non moverebbono alcun principe dal suo possesso; né la mutazione esser fatta dal re cattolico, congiontissimo in amicizia e parentela col loro re; ma dal padre di tutti li cristiani, che per pane ha dato al figlio primogenito una pietra e per pesce un serpente, per ferir con una pontura insieme il re e la chiesa gallicana. Che Pio IV sparge seme di discordia per sturbar la pace tra li re concordi, mutando per forza e ingiustizia l’ordine del seder li ambasciatori sempre usato, e ultimamente nelli concili di Costanza e lateranense, per mostrar d’esser superior alli concili. Che né egli potrá sturbar l’amicizia delli re, né levar la dottrina delle sinodi di Costanza e Basilea, che il concilio sia sopra il papa. Che san Pietro aveva imparato astenersi dalli giudici delle cose mondane, dove quel suo successore e non imitatore pretendeva dar e levar li onori de’ re. Che per legge divina, delle genti e civile fu tenuto conto del primogenito, e vivendo e morto il padre; ma Pio ricusa preferire il re primogenito agli altri nati molto tempo dopo quello. Che Dio per rispetto di David non volse sminuire la dignitá di Salomone; e Pio IV, senza rispetto dei meriti di Pipino, Carlo, Lodovico e altri re di Francia, con suo decreto pretende levar le prerogative