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236 l'istoria del concilio tridentino


l’autoritá del papa, e vedendosi che il parlarne in congregazione non era altro che un accrescer le difficoltá, quasi d’una comune concordia si posero li prelati a trattarne particolarmente e a propor partiti per trovar qualche temperamento alle differenzie. Alcuni, desiderosi di sopir le controversie e di far qualche progresso, vedendo che non vi era modo alcuno di concordia, consegnavano che l’una e l’altra materia si dovesse totalmente omettere; e se ben questo parere in fine fu ricevuto, nondimeno nel principio ebbe diverse contradizioni. S’opponevano li spagnoli, li quali onninamente volevano difinir che la giurisdizione episcopale venisse da Cristo (e il Cardinal di Lorena passava ancora piú inanzi, volendo difinir che la loro vocazione e l’attribuzione del luoco fosse immediate da Dio), e li francesi, che volevano dechiarata l’autoritá del pontefice, in maniera che non potesse né contravvenire né dispensare li decreti del concilio generale. Altri dicevano che questo partito non serviva se non a differire, senza certezza che la dilazione potesse esser di giovamento; perché volendosi poi venire al fine del concilio, saria necessario trattar di difinire tutte le materie esaminate, onde tornerebbono le difficoltá; e caso che li francesi partissero prima, come s’intendeva che erano risoluti di fare, era cosa pericolosa di scisma, dopo la loro partita, trattar alcuna cosa controversa; oltre che per l’intelligenzia di Lorena con l’imperatore, da chi non sapeva li novi pensieri dell’uno e dell’altro, si teneva che, partendo essi, quella Maestá dovesse rechiamar gli ambasciatori suoi, nel qual caso il continuar il concilio sarebbe stato con poca riputazione, e il determinar cosa alcuna sarebbe riputata da molti cosa fatta senz’autoritá.

Un’altra difficoltá non minore era nel capo dell’elezione de’ vescovi, perché gran parte de’ padri volevano che si dicesse esservi obbligo di elegger li piú degni; e in confirmazione di questo portavano numero grande di canoni e d’autoritá de santi dottori. Al qual parere si opponevano li pontifici, allegando che era un restringere l’autoritá del papa in maniera che non potesse mai gratificar alcuno, e che l’uso praticato nella corte da tempo immemorabile era che bastasse elegger