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212 l'istoria del concilio tridentino


azioni sue corrispondessero al desiderio de tanti prencipi; il che anco giá e per propria volontá e per esortazione del pontefice faceva, occupandosi sempre nell’emendazione de’ costumi ed esplicazione della dottrina cattolica. Che rendeva molte grazie al re cosí del singolar affetto verso la religione e buona volontá verso la sinodo, come dell’aver mandato un tal oratore, dal qual sperava onore e aiuto.

L’orazione sopraddetta dispiacque a tutti gli ambasciatori, essendo un’aperta reprensione di tutti li prencipi, per non aver essi imitato la diligenzia del re cattolico. E se ne dolsero col conte; il qual rispose che quelle parole non avevano meno dispiaciuto a lui, anzi che ordinò al dottore che le levasse e non le dicesse per modo alcuno, e che si risentirebbe di non esser stato ubidito. Li francesi, che erano in Roma, biasmarono molto quei di Trento per aver assentito al luoco dato all’ambasciator spagnolo: dicevano che Lorena per suoi interessi e per gratificar il re cattolico aveva fatto un tanto pregiudicio alla corona di Francia. E perché egli anco consegnava il papa a non conceder al re l’alienazione dei beni ecclesiastici per cento mila scudi che dimandava, aggiongevano che in tutte le cose non aveva altra mira che a sé proprio; e pertanto, dopo che il maneggio de’ danari era fuori delle mani sue e del fratello, non averebbe voluto che il re ne potesse da luoco alcuno avere. Ma la differenzia della precedenzia non era ancora ben finita; perché, se ben s’era trovato luoco all’ambasciator spagnolo nelle congregazioni, quel medesimo non se gli poteva dar nelle sessioni. Onde li legati scrissero al pontefice, per aver da lui ordine come governarsi.

Dopo recevuto l’ambasciator spagnolo, il Cardinal di Lorena partí per abboccarsi con quello di Ferrara. Il quale, gionto in Piemonte, non trovò le cose di quella regione in meglior stato che in Francia, poiché trovò che in diversi luochi del marchesato di Saluzzo erano stati scacciati tutti li preti, e che in Cheri e Cuni, luochi del duca di Savoia, e in molte altre terre vicine a quelli, vi erano molti delle medesime opinioni degli ugonotti; e nella stessa corte del duca molti le