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210 l'istoria del concilio tridentino


li ridurrebbono all’ordine antico, o vero li farebbono l’ammonizione evangelica: ma tacendo essi padri, né dicendo altro gli oratori della Maestá cesarea, che hanno l’interesse comune con essi di Francia, sedendo vicini a loro e conservando l’antica possessione al loro re, e confidati nella fede e affinitá che il re cattolico tiene con il cristianissimo, non dimandavano altra cosa se non che li padri del concilio dovessero dechiarare che il fatto del conte non potesse far alcun pregiudicio all’antichissima prerogativa e perpetua possessione di Sua Maestá cristianissima, e tutto questo registrarlo negli atti.

Fu fatta l’orazione per nome del conte dal teologo Pietro Fontidonio, il qual in sustanzia disse che, instando il fine del concilio, la Maestá cattolica aveva mandato quell’ambasciatore per offerirsi parecchiato a far per il concilio quello che fece Marciano imperatore nel calcedonense, cioè sostenere defender la veritá dechiarata dalla sinodo, e raffrenar li tumulti e condur a felice fine quel concilio, che Carlo V imperator suo padre ha protetto nella sua nascenza e nel suo progresso, per causa del quale ha fatto guerre difficilissime e pericolosissime, e il quale anco Ferdinando imperator suo zio sustenta. Che il suo re non ha tralasciato alcun ufficio di principe cattolico, acciò si riducesse e celebrasse; ha mandato li prelati di Spagna, e oltre ciò dottori prestantissimi. Che egli ha conservato la religione in Spagna; che ha impedito l’ingresso dell’eresia in quella da tutte le foci de’ Pirenei; ha impedito che non abbia navigato alle Indie, dove con ogni studio ha tentato di penetrare, per infettare le radici della cristianitá nascenti in quel novo mondo. Che per opera di quel re fiorisce la fede e la puritá della dottrina in Spagna, sí che la santa madre Chiesa, quando vede le altre provincie piene di errori, prende consolazione vedendo la Spagna esser la sacra áncora per refugio delle sue calamitá. Soggionse Dio volesse che li altri principi cattolici e repubbliche cristiane avessero imitato la severitá di quel re in raffrenar gli eretici, ché la Chiesa sarebbe liberata da tante calamitá e li padri di Trento dalla sollecitudine di far concilio. Che il suo re si maritò con Maria regina