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194 | l'istoria del concilio tridentino |
di prolongarla, e li doi legati proposero la prolongazione sino
alli 3 di giugno. Lorena fu di contrario parere, e disse che
era un gran scandolo a tutta la cristianitá l’aver tante volte
prorogata quella sessione senza mai esser tenuta; il quale crescerebbe maggiormente, quando di novo fosse assegnata in
un giorno e poi differita ancora. Però, vedendo che alcuna
cosa non è risoluta ancora di tante proposte e trattate, cosí
sopra la residenzia come in materia del sacramento dell’ordine e del matrimonio, non era bene stabilir giorno prefisso,
ma aspettar a deliberar il giorno della sessione sino ai 20 di
maggio, che allora si potrebbe veder meglio li progressi di
tutte le cose e assegnar un giorno certo; e tra tanto, per non
perder tempo, dar li voti sopra li articoli delli abusi del sacramento dell’ordine; nel qual tempo potrebbe esser di ritorno
dall’imperatore il Cardinal Morone con ampia risoluzione, con
la quale si potrebbono componer le cose controverse, e usar
diligenzia di finir il concilio tra dui o tre mesi. Seguí quella
opinione il Cardinal Madruccio e cosí gran numero di padri,
che la sua sentenza prevalse, sí che fu decretato che ai 20 maggio sarebbe prefisso il giorno da celebrar poi la futura sessione.
Finita la congregazione, Antonio Chiurelia vescovo di Budua, solito per l’addietro, nel dire il suo voto, trattener li padri con qualche facezia e spesse volte aggiongerci qualche profezia che tuttavia tenesse del ridiculo (le quali si mandavano anco fuori in diverse parti), allora ne diede fuora una sopra la cittá di Trento, imitando quelle molte d’Isaia, dove sono predetti li gravami e calamitá di diverse cittá. Diceva in sostanza che Trento era stata favorita ed eletta per la cittá dove si dovesse stabilir una general concordia del cristianesmo; ma, per la sua inospitalitá resa indegna di quell’onore, doveva in breve incorrer l’odio universale, come seminario di maggior discordie. Era ben palliato il senso con coperta di diversi enigmi in forma profetica o poetica, ma non talmente che non fosse con facilitá inteso.
L’aver Lorena con tanta riputazione ottenuto l’universal