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libro settimo - capitolo xii


Braganza. Fu fatta opera dal cardinale Simonetta di raccogliere le copie che andavano attorno; ma questo accrebbe la curiositá e le fece tanto piú pubblicare, sí che andarono per mano di tutti.

Certo è che per questo successo li defensori di quelle opinioni pigliarono molto piú cuore. E gli spagnoli si riducevano spesso in casa del conte di Luna, dove Granata, informandolo delle cose occorrenti e occorse in concilio, essendo opportunamente partiti li vescovi di Leiria e di Patti, disse: «Questi sono delli perduti, li quali a guisa d’animali si lasciano caricar la soma e guidar dall’altrui volontá e parere, non per altro buoni che per far numero»; soggiongendo che, se nelle resoluzioni delle cose si aveva d’attendere il numero de’ voti, come sin allora si era fatto, si poteva sperar poco di bene; e però era di mestiero che li negozi si trattassero per via di nazioni. A che il conte disse che a quella e a molte altre cose era necessario provvedere, principiando dalla revocazione del decreto che li soli legati propongano, e dal stabilir la libertá del concilio; delle qual cose aveva commissione speciale dal re, perché, fermate quelle, al rimanente con facilitá sarebbe provveduto. Alli legati e agli altri pontifici dispiaceva vedere che li prelati spagnoli loro contrari non abbandonassero mai il conte; e come avviene di chiunque entra novo dove sono fazioni contrarie, che ognuno spera di guadagnarlo, procurarono essi ancora di mettergli a canto delli prelati sudditi del re, ma che, per ben intendersi con loro, chiamavano «amorevoli», per far buon ufficio e, come dicevano, desingannarlo e fargli conoscer la veritá. Adoperarono anco per questo l’ambasciator di Portogallo, il qual avendo molto opportunitá di parlare spesso con lui, per esser li interessi di quel re nelle cose ecclesiastiche quasi li medesmi, per li obblighi che col pontefice aveva, destrissimamente metteva inanzi le cose che gli erano dalli ministri pontifici suggerite a servizio della corte romana.

Instando il giorno 22 del mese d’aprile, destinato per la

sessione, nel precedente si fece congregazione per deliberar


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