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libro settimo - capitolo x


che desiderava, gli rispose liberamente che il Cardinal di Lorena era andato al concilio come capo d’una delle parti pretendenti, e che egli voleva deputar persone neutrali e senza interessi. A che opponendosi per rispondere il cardinale, il pontefice affrettò il passo e descese cosí presto, che non vi fu tempo da dar risposta. Finita la congregazione, il papa lasciò andar li cardinali alla cappella, ed esso ritornò nella sua camera, per non restar in cerimonia in tempo quando era alterato gravemente per le parole di quel cardinale.

Ma in Trento il 9 di marzo arrivò avviso che il duca di Ghisa, fratello del Cardinal di Lorena, nel tornare dalla trincea sotto Orliens fu ferito d’un’archibugiata da Giovanni Poltroto, gentiluomo privato della religione riformata, della qual archibugiata sei giorni dopo era morto, con dispiacere di tutta la corte; e che dopo la ferita aveva esortato la regina a far la pace, e detto apertamente esser inimico del regno quello che non la voleva. L’omicida, interrogato dei complici, nominò l’armiraglio Coligni e Teodoro Beza, e dopo scolpò Beza, perseverando nell’incolpar l’altro. Variò poi ancora, in maniera che lasciò incerto quello che si dovesse credere. Ma il Cardinal, ricevuta la nova, si provvide di maggior guardia attorno di quella che soleva tenere; e composto l’animo dal dolore della morte d’un fratello cosí congionto con lui, prima d’ogn’altra cosa scrisse una lettera consolatoria alla madre comune, che era Antonietta di Borbon, piena di esquisiti concetti, da comparare e, come li suoi dicevano, da anteporre a quei di Seneca; in fine della quale aggionse esser deliberato di andarsene alla sua chiesa a Reims, e il rimanente di vita che gli restava consumarlo in predicar la parola di Dio, instruir il suo popolo e educar li figli del fratello nella pietá cristiana; né da questi uffici cessar mai, se non quando il regno per le cose pubbliche avesse bisogno dell’opera sua. E la lettera non fu cosí presto da Trento partita, che quella cittá fu piena di copie di quella, che erano piú tosto importunamente offerte dalli familiari del cardinale a ciascuna persona, che richieste: tanto è difficile che l’affetto della filautia