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136 l'istoria del concilio tridentino


Sopra i quali articoli acciò fosse con brevitá parlato, furono in quattro classi divisi, a dui per ciascuna.

Arrivò in Trento il vescovo di Rennes, ambasciator di Francia all’imperatore; il quale avendo trattato con Lorena, quel cardinale andò alli legati e diede loro conto che sino al suo partire di Francia aveva ricevuto commissione dal re di andar alla Maestá cesarea; il che disegnava fare tra pochi dí, dovendo esser Cesare in Inspruch, ed essendo venuto Rennes a levarlo. Diede anche conto del medesmo viaggio al papa con sue lettere, nelle quali toccò il modo di procedere degl’italiani nel concilio; aggiongendo un motto: che, continuandosi in tal guisa, pregará Dio che l’ispiri a far cosa di suo santo servizio. Di questa andata s’era ragionato qualche mese prima; e però quando si pubblicò, non furono cosí grandi li sospetti come se sprovvista fosse stata. Si teneva per fermo da tutti che fosse per concertare nelle cose del concilio, e particolarmente per trattare come introdur l’uso del calice; e questo perché il cardinale in piú occasioni e con diversi prelati detto aveva che l’imperatore, li re de’ romani e di Francia, sin tanto che non ottenghino l’uso del calice, daranno sempre nove petizioni di riforma, quantunque si dovesse star doi anni in concilio; ma concedendo loro questa grazia, si quieterebbono facilmente; e che il sodisfar quei principi era un ottimo rimedio per ritener quei regni in obedienzia; che non era possibile ottener quella grazia dal pontefice per la contrarietá che averebbe dalli cardinali, aborrenti da questa concessione; che non s’era ottenuta giá in concilio, perché non fu ben maneggiato il negozio: vi era però speranza che, portandosi coi debiti modi, si ottenesse. Ma quelli che piú attentamente osservavano li progressi del cardinale, avvertivano una gran varietá di parlare, perché ora diceva che, non si risolvendo le cose, sará costretto partire alla Pasca o alla Pentecoste, ora che si stará in Trento due anni; e ora proponendo modi di finir presto il concilio, ora promuovendo partiti da eternarlo: indici manifesti che egli non aveva ancora scoperto la sua intenzione. E prendevano sospetto del cauto procedere, il quale argumenta animo di