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libro settimo - capitolo viii


quello che dettasse loro la conscienzia, credettero li legati che fosse conseglio di Lorena. E per dar qualche ripiego, pochi giorni dopo essi ancora spedirono all’imperatore il vescovo Commendone, con pretesto di escusare e rendere le cause perché non s’era per ancora potuto proporre le dimande di Sua Maestá; e li diedero commissione di esortar Cesare a contentarsi di ricercar dal pontefice e non dal concilio quei capi concernenti l’autoritá pontificia, posti nelle sue petizioni, e con altri avvertimenti e instruzioni che loro parvero opportuni.

Ma essendo gionto a Trento Martino Cromero vescovo di Varmia, ambasciator del re di Polonia all’imperatore, in apparenza per visitare il cardinale varmiense, antico ed intriseco suo amico, ebbero gran suspizione che fosse mandato da Cesare per informarsi e veder oculatamente le cose del concilio e riferirgliele. Questi tanti moti posero dubbio nell’animo dei legati che il concilio non si dissolvesse in qualche modo che il papa ed essi ne restassero con disonore, osservando che ciò era da molti desiderato, eziandio da alcuni pontifici, e da altri a studio si procuravano disordini, per giustificarsi in caso che cosí succedesse. Mandarono a tutti gli ambasciatori una scrittura continente le difficoltá che vertevano, e li pregarono dar loro conseglio. Ma li ambasciatori francesi con quella occasione diedero per risposta quello che desideravano giá piú giorni dire: che sí come il concilio era congregato per rimediare li abusi, cosí alcuni volevano servirsi di esso per accrescerli; che inanzi ogn’altra cosa conveniva ovviare alle pratiche cosí manifeste, che era intollerabile vergogna; che quelle levate, e posto ogn’uomo in libertá di dire il senso suo, s’averebbe facilmente in buona concordia convenuto; che il papa era capo della Chiesa, ma non però sopra di quella; che era per reggere e indrizzare gli altri membri, non per dominare il corpo; e che il rimedio alle differenze era seguir li decreti del concilio di Costanza, che avendo trovata la Chiesa disformatissima, appunto per causa di simil opinioni, l’aveva ridotta

a termini comportabili. Poi aggionsero una delle cause di


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