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6 l'istoria del concilio tridentino


pace e unitá della Chiesa, la constanza e rigidezza nel continuare la formula giá principiata dalli legati e vescovi non esser a proposito: però desiderare che nel principio del concilio non si faccia cosa che alieni gli animi delli avversari, ma siano invitati e, venendo, ricevuti come figliuoli con ogni umanitá, con speranza che cosí facendo si lasceranno insegnare e ridur al grembo della Chiesa. E perché tutti quelli che sono ridotti in Trento professano l’istessa religione, e non possono né vogliono dubitare di alcuna parte di quella, parer a Sua Maestá che quella disputa e censura delle cose della religione non solo sia soverchia, ma impertinente alli cattolici, e causa che li avversari si separino maggiormente: e chi crede che debbino ricevere li decreti del concilio, nel quale non sono intervenuti, non li conosce bene, e s’inganna chi non pensa che con tal maniera non si fa altro che parecchiar argomenti da scriver libri. Per il che il re stima meglio il tralasciare questa disputa di religione, sin che sia statuito tutto quello che s’aspetta all’emenda della disciplina. Esser questo lo scopo dove convien che ognuno risguardi, acciò il concilio, che è numeroso, e maggiore sará con l’arrivo de’ francesi, possi far frutto. Dimanda appresso il re che per la assenzia delli suoi vescovi la prossima sessione sia prolongata sino in fine di ottobre, o differita la pubblicazione dei decreti, o aspettato novo ordine dal papa, al quale ha scritto; e tra tanto s’attendi alla riforma. E perché s’intende che qualche cosa è mutata dall’antica libertá dei concili, nei quali fu sempre lecito alli re e prencipi e alli loro ambasciatori esponere li bisogni de’ loro regni, dimanda la Maestá sua che sia salva quest’autoritá dei re e prencipi, e sia revocato quello che in contrario è fatto.

L’istesso giorno li cesarei comparvero alli legati, richiedendo che fossero proposti gli articoli mandati dall’imperatore, e da loro giá presentati; e ricercarono con instanza che si differisse di trattare delli dogmi sino alla venuta delli francesi: e acciocché la trattazione della riforma fosse non solo per servizio generale di tutta la Chiesa, ma particolare anco d’ogni