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libro settimo - capitolo vii


tra li defensori della parte cattolica, chiamandoli turbatori della quiete pubblica e violatori dell’editto regio pubblicato a favor de’ reformati. Le lettere del principe furono accompagnate con altre delli ministri d’Orliens e di diverse altre cittá, che furono causa di metter le arme in mano alli seguaci di quella religione. E successe accidente che li incitò maggiormente: imperocché nel medesmo tempo fu pubblicato di novo in Parigi l’editto di gennaro, del quale si è fatta menzione, con una aggionta: che nelli borghi di quella cittá e una lega vicino non si potessero far congregazioni di religione o amministrar sacramenti, se non nel modo antico. E in fine di maggio il re di Navarra fece uscir di Parigi tutti quanti di loro erano; se ben in questo procedette con moderazione, ché non lasciò che alcun di loro fosse offeso.

Si ruppe la guerra quasi per tutte le provincie di Francia tra l’una parte e l’altra; e in quell’estate furono sino quattordici eserciti, formati tutti in un tempo in diverse parti del regno. Combattevano anco figliuoli contra padri, fratelli contra fratelli, e sino femmene dall’una parte e l’altra presero le arme per mantenir la loro religione. Quasi nessuna parte delle provincie, Delfinato, Lenguadoca e Guascogna, rimase che non fosse piú volte scossa, in alcuni luochi restando vincitori li cattolici, in altri li riformati, con tanta varietá di avvenimenti, che cosa longa sarebbe raccontarli, e fuori del nostro proponimento; il quale non ricerca che siano narrate le cose fuor di Trento, se non hanno connessione con le conciliari, come sono le seguenti. Che dove gli ugonotti restavano vincitori, erano abbattute le immagini, destrutti gli altari ed espillate le chiese, e li ornamenti d’oro e d’argento fusi per batter moneta con che pagar li soldati. Li cattolici, dove vincevano, abbruggiavano le bibbie volgari, rebattezzavano li fanciulli, constringevano a rifar di novo li matrimoni fatti secondo le ceremonie riformate. E piú di tutti era miserabile la condizione delli chierici e delli ministri riformati, de’ quali, quando capitavano in mano delli avversari, era fatto strazio crudele e inumano; e in termini di giustizia anco si facevano esecuzioni