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86 l'istoria del concilio di trento


poi che, sia come si voglia, nessun può arrogarsi di dechiarare che importi e che non, salvo colui che è superiore. E quella esser una demostrazione che le cose erano a punto come il papa dice nella bolla e li presidenti nel sermone letto, cioè che essi erano per indrizzar il concilio, e veramente l’indrizzavano.

Diede iterata occasione alli medesmi ragionamenti l’avviso che il re licenziò il noncio del pontefice, e pubblicò un manifesto, quale in quei giorni posto alla stampa fu per tutto divulgato; dove longamente espone le cause perché prese la protezione di Parma, incolpa il papa della guerra intrapresa, l’attribuisce ad artificio, acciò il concilio non si tenesse; concludendo in fine non esser giusta cosa che fossero somministrati li danari, per far guerra contra di lui, dal suo regno, dal quale è cavata somma grande ordinariamente per vacanze, bolle, grazie, dispense ed espedizioni: e per tanto col consegno de’ suoi principi proibiva di ispedir a Roma corrieri e risponder per via di banco denari o altri ori e argenti non coniati, per materie beneficiali o altre grazie e dispense, sotto pena di confiscazione cosí agli ecclesiastici come a’ secolari; e a questi oltre ciò di esser puniti corporalmente, applicando alli denonciatori la terza parte della confiscazione. Il qual manifesto fu verificato in parlamento con proposta del procuratore generale del re, nella quale diceva che non era cosa nova, ma usata da Carlo VI, Luis XI e Luis XII, e conforme alla legge comune che danari non siano portati a’ nimici; e che sarebbe cosa troppo dura che con danari di Francia fosse fatta guerra al re, ed esser meglio per i sudditi del regno conservar li soldi propri e non curarsi di dispense, le quali non sono bastanti a sicurar la conscienzia, né altro sono che un colore agli occhi degli uomini, quale appresso Dio non può occultar la veritá.

Non potevano sopportar né a Roma né in Trento che il re protestasse contra il papa e volesse anco farli guerra, e tuttavia dicesse che conservava la medesima riverenza verso la sede apostolica, non essendo la sede apostolica altro che