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presidente, ma si sottomettesse esso ancora al concilio e rilasciasse il giuramento alli vescovi, acciò potessero parlar liberamente. Si lamentò l’imperator con li protestanti che il suo decreto della interreligione non fosse da loro ubidito; e con li cattolici, che la reforma dell’ordine ecclesiastico non fosse esequita. Si scusarono questi, dicendo parte che bisognava camminar lentamente per fuggir le dissensioni, e parte con dire che li esenti, pretendendo privilegi, non volevano ubidire. Li protestanti davano la causa al populo, il quale trattandosi della conscienzia si ammutinava, e non si poteva sforzare. Di tutti questi particolari l’imperatore diede conto al noncio, narrato non solo il consenso de’ cattolici e del numero maggior de’ protestanti, ma anco la limitazione proposta da quegli altri, acciò, se per altra via li fosse andato alle orecchie, non facesse cattivo effetto; soggiongendo però non aver voluto che fosse posta negli atti, perché da quei principi aveva avuto parola che non si sarebbono scostati dal suo volere: e però poteva affermar al pontefice che tutta Germania si contentava del concilio. Trattò poi piú strettamente Cesare con li principali ecclesiastici, proponendo che si dasse principio inanzi Pasca e che vi andassero in persona; e avutane promessa dalli elettori, sollecitò il pontefice di venir all’atto della convocazione per Pasca, o almeno immediate dopo, poiché aveva per stabilito il consenso di tutta Germania. Il qual per fermar meglio ancora, pregava Sua Santitá che, formata la bolla, prima che pubblicarla mandasse la minuta, acciò con quella occasione egli potesse (fattala veder a tutti nel recesso) ordinar il decreto e operare che fosse da tutti ricevuto.

Al pontefice pareva che niente fosse concluso delle cose da lui proposte, mentre non era deciso che li decreti fatti fossero ricevuti: non voleva che nel bel principio del concilio si mettesse questo in disputa, perché era chiaro l’esito, cioè che si consumarebbe molto tempo senza niente fare, e in fine si dissolverebbe senza conclusione. Era cosa chiara da

veder che la disputa generale, se si dovevano ricevere, tirava