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indice del secondo volume | 517 |
[Si acuiscono i contrasti fra il concilio e Roma. — Il papa propone una vasta lega cattolica contro i protestanti, ma nessun principe vi aderisce. — Indole di Pio IV, e modi da lui usati con gli ambasciatori ed i prelati. — La missione del vescovo Visconti a Trento. — Il papa, scontento del Gonzaga, vorrebbe sostituirlo, ma poi si ricrede, per le rassicurazioni avute dall’arcivescovo di Lanciano sugli intendimenti dei legati e del concilio. — I teologi esaminano minutamente i singoli articoli della comunione sub utraque specie ed ai fanciulli.]
[Difficoltá sorte fra i padri per la formazione del decreto suiruso del calice. — Il contrasto fra il Simonetta e il Gonzaga. — Introduzione dell’inviato bavarese, che chiede riforma del clero, uso del calice ai laici, ammissione dei coniugati al sacerdozio. — Blanda e generica risposta del concilio. — Gli imperiali presentano richiesta dell’uso del calice per i paesi imperiali. — Discussioni in congregazione. I francesi si associano alla richiesta. — Ottengono i legati che dal decreto sia esclusa la concessione del calice, con dichiarazione di trattarne a parte. — Congregazioni preparatorie della sessione: si respingono le dilazioni chieste per attendere i prelati francesi e tedeschi. Esame dei nove capi di riforma. — Il vescovo di Veglia parla contro le dispense per retribuzione, quello di Funfkirchen contro le ordinazioni a titolo, quello di Csanad sulla necessitá d’iniziar la riforma dal papato. — Varia opinione dei legati sull’opportunitá di frenare la libertá di parola in concilio. — Vano tentativo dei francesi perché la sessione si limiti ad una proroga. — Gli articoli di riforma; proposte di emendamenti allo scopo di differire la sessione. — Sessione ventunesima: decreto della comunione del calice ed ai fanciulli, decreto che rinvia la decisione sulla concessione del calice, decreto di riforma. — Critiche mosse ai deliberati della sessione.]
[Riconciliazione dei legati Simonetta e Gonzaga. — Filippo II fa dichiarare che non insiste sul de iure divino e sulla «continuazione», purché non si parli di «nuova indizione». — Nella prima congrega-