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42 l'istoria del concilio di trento


medio di mandar nonci, non per quello che l’imperator disegnava, ma per conceder grazie e assoluzioni, considerando che questo dovesse far effetti mirabili per sostener l’autoritá sua, senza incorrer il pregiudizio di assentire che altri s’avesse assonto l’autoritá, che pretendeva non potere convenir salvo che a lui.

Adonque destinò appresso il Fano li vescovi di Verona e Ferentino suoi nunci in Germania, a’ quali spedí con participazione delli cardinali una bolla sotto l’ultimo agosto, dando loro commissione di dechiarar a quelli che vorranno tornar alla veritá cattolica che egli è pronto d’abbracciarli senza rendersi difficile a perdonarli, purché non voglino dar le leggi, ma riceverle; e rimettendo alla conscienzia delli nonci di relasciar qualche cosa della vecchia disciplina, se giudicheranno potersi fare senza pubblico scandolo. E per questo dá loro facoltá di assolvere in utroque foro pienamente qualunque persone secolari, eziandio re e principi, ecclesiastiche e regolari, collegi e comunitá da tutte le scomuniche e altre censure, e dalle pene eziandio temporali incorse per causa di eresia, ancora che fossero relassi; e dispensar dalle irregolaritá contratte per ogni rispetto, eziandio per bigamia; e restituirli alla fama, onore e dignitá; con autoritá anco di moderar o rimetter in tutto ogni abiurazione e penitenzia debita, e di liberar le comunitá e singulari persone da tutti li patti e convenzioni illeciti contratti con li sviati, assolvendoli dalli giuramenti e omaggi prestati, e dalli pergiuri che fossero sin allora incorsi per qualche passata inosservanza; e ancora assolver li regolari dall’apostasia, dandoli facoltá di portar l’abito regolare coperto sotto quello di prete secolare; e di conceder licenzia ad ogni persona, eziandio ecclesiastica, di poter mangiar carne e cibi proibiti ne’ giorni di quaresima e di digiuno, col conseglio del medico corporale e spirituale, o vero spirituale solo, o anco senza, se a loro fosse paruto; e di moderar

il numero delle feste; ed a quelli che hanno ricevuta la comunione del calice, se la dimanderanno umilmente e confesseranno che la Chiesa non falla negandola ai laici, conceder-