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libro sesto - capitolo ix 463


Li prelati spagnoli presentarono alli legati una richiesta da tutti loro sottoscritta, dove avendo narrato molti inconvenienti, nati per le esorbitanti grazie e privilegi alli conclavisti concessi, dimandarono revocazione, o almeno moderazione. Usano li cardinali, entrando in conclave, dove hanno a star reserrati per l’elezione del futuro pontefice, aver alla servitú loro doi per ciascuno, uno come cappellano e uno come cameriere, li quali da loro sono scelti piú per servire nelle negoziazioni che alle persone dei patroni; e per ordinario sono i miglior cortigiani di Roma. Questi ben spesso hanno non minor parte nelle pratiche che li patroni; onde è invecchiato uso che nell’uscir di conclave il novo papa li riceve tutti nella sua famiglia, dá loro privilegi convenienti al grado di ciascuno, altri alli preti e altri alli secolari. Tra quelli che allora si costumava dar alli preti, questi ancora erano, che potessero resignar in mano di qualunque persona ecclesiastica piacesse loro li benefici che tenevano, e farli conferir a chi nominavano; che potessero permutar con qualunque altro beneficiato li benefici loro, eleggendo essi una persona che facesse la collazione all’uno e all’altro. Da cosí esorbitante facoltá nasceva un’aperta mercanzia; e li vescovi, dove qualche conclavista era, si vedevano ad ogni beneplacito di quelli mutar li canonicati, parrocchiali e altri benefici, con scandolo. Di questo li spagnoli fecero querimonia, perché erano novamente in Catalogna successi grandi inconvenienti. Ma li legati mostrarono che la moderazione de simili abusi non toccava se non al papa, poiché si tratta di persone della sua fameglia; e se molte volte s’era concluso di lasciar al papa la riforma della corte, maggiormente quella della famiglia sua. Promisero di scriverne a Sua Santitá, e instar per la provvisione, come anco fecero. E il pontefice, pensato che li conclavisti di conto stanno a Roma e appresso li cardinali, onde la provvisione toccava solo alcuni pochi e di poco conto, ritirati alle case loro, e che per le cose sue era utile dar qualche sodisfazione alli prelati del concilio, a’ spagnoli massime, deliberò compiacerli: e nel mese seguente fece la rivocazione de molti privilegi a quelli concessi, che però dal successore non fu seguita.