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libro sesto - capitolo viii 457


messe, e li meno corrotti per timore aderivano alla volontá di Sua Santitá. Si dolsero delli legati che, se avessero, come era giusto, lasciato concluder la materia quando era il tempo, prima che da Roma potesse esser scritto, tutto sarebbe con somma concordia concluso in servizio divino; che le due parti de’ prelati desideravano la difinizione; che tutti gli ambasciatori facevano instanza; che essi furono a favore della veritá, procedendo però con caritá e modestia, né mai ebbero animo di protestare. Supplicavano Sua Maestá che facesse consegnare da persone pie quell’articolo, essendo certi che dopo matura considerazione ella favorirebbe la sentenza cattolica e pia e tanto necessaria per la buona riforma.

Questo accidente certificò li legati e aderenti che non era possibile sopir la pratica, poiché, non essendosi quietati li spagnoli né per la lettera del re, né per gli uffici fatti, anzi avendo fatto nuova dechiarazione col scriver in Spagna, bisognava tener per fermo che fossero insuperabili. Si ridussero li pontifici a consulto sopra di questo, e fu deliberato di mandar in Francia al Cardinal di Ferrara copia della lettera scritta dal re cattolico al Pescara, per procurar d’averne una simile da quella Maestá agli ambasciatori francesi, cosí per fermar quelli dal far quotidiani uffici in contrario con li prelati, come facevano, come anco acciò, venendo li vescovi francesi, non s’unissero con li spagnoli, come questi avevano gran speranza e stavano in aspettazione. E per levar il credito alli spagnoli appresso il suo re, deliberarono far saper in Spagna che Granata e Segovia capi loro, che fanno li scrupolosi, avevano promesso li voti loro al Cinquechiese nella materia della comunione del calice, senza aver rispetto a Sua Maestá che tanto l’aborrisce.

Ma il pontefice, in questo tempo, considerati li pericoli imminenti all’autoritá sua per le difficoltá e confusioni di Trento, per li moti di Francia e per la dieta che in Germania si apparecchiava (nella quale l’imperatore per i suoi interessi sarebbe costretto condescendere assai ai voleri de’ protestanti), pensò di sicurar le cose sue per ogni rispetto.