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libro sesto - capitolo viii 455


nella cena, ed ogni altra ragione allegata. In fine, dopo disputa di piú giorni, convennero di metterci ogni cosa, perché nelle congregazioni li prelati averebbono detto il parere, e si sarebbe levato quello che alla maggior parte non fosse piaciuto. Fecero anco una raccolta de abusi che occorrono giornalmente nella celebrazione delle messe, in poco numero rispetto a quelli che del 1551 furono notati.

Il dí 3 agosto fu fatta congregazione generale per ricever li procuratori delli vescovi di Ratisbona e Basilea, a fine di onorar questo secondo ad onta della cittá di Basilea, che contendeva anco con lui per il titolo, volendo che non di Basilea, ma di Bontruto si dimandasse. Data fuori la formula, l’arcivescovo di Lanciano fu di parere che si pubblicassero gli anatematismi soli, e si tralasciasse a fatto li capi di dottrina. Allegava l’esempio degli altri concili, in quali si vede da pochissimi usata, e che questo stesso concilio tridentino nelle materie del peccato originale la tralasciò, e in quella de’ sacramenti e del battesmo. Diceva esser cosa da dottori il render conto delli pareri suoi con ragioni; alli giudici esser conseglio ottimo di far le sue sentenzie assolute, e li vescovi in concilio esser giudici. Se la sentenzia contiene la ragione, si può impugnare non solo per il decreto, ma per la ragione ancora; che non allegandone alcuna, ognuno pensará che la sinodo si sia mossa da potentissime, e ciascuno crederá che sia indotta da quelle ragioni che egli maggiormente stimará; che quando s’avessero ragioni anco sopra l’evidentissime, non è sicuro usarle; che gli eretici s’attaccheranno alle ragioni, che ne faranno poca stima, e piú che si dirá, si dará piú materia di contradire. Aggiongeva anco che le congionture ricercavano presta espedizione del concilio; e accennò, ma con parole che furono intese dalli legati e dalli amorevoli del pontefice, che si sarebbe per questa via sodisfatto al suo desiderio.

Da Ottaviano Preconio arcivescovo di Palermo, che lo seguiva in ordine, fu in contrario parlato: che l’uso delli concili fu sempre di far il proprio simbolo, al qual corrisponde la dottrina, e soggionger li anatematismi; che avendo