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l'istoria del concilio di trento |
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non doversi presuppor per cosa cosí evidente che fosse sacrificio; e se alcun pigliasse impresa di provar il no, forsi converrebbe cedergli la vittoria; e ancora esser una troppo dura
metafora a farlo tipo dell’eucaristia, e non piú tosto della
croce. Laudò quei teologi che, avendo portato il luoco di
Malachia, gli avevano aggionto quel di san Gioanni, d’adorar
in ispirito e veritá, perché in vero formalissimamente l’uno e
l’altro della stessa cosa parlavano e scambievolmente si dechiaravano. Non doversi far difficoltá sopra la parola «adorare»,
essendo cosa certa che comprende anco il sacrificio, e la Samaritana la prese nel suo generico significato; ma quando
Cristo soggionse che Dio è spirito e conviene adorarlo in
spirito, chi non vuole impropriare tutte le cose non dirá mai
che un sacramento, che consta del visibile ed invisibile, sia
puro spirituale, ma ben composto di questo e del segno elementare; però, che volendo alcuno interpretar ambi quei luochi
della interna adorazione, non potrá esser convinto, e averá
per sé la verisimilitudine, essendo piana l’applicazione che
questa è offerta in ogni luoco e da tutte le genti, e che è
pura spirituale, sí come Dio è puro spirito. Parimente seguí
dicendo che le parole: «Questo è il mio corpo che per voi è
dato, e il sangue che per voi e sparso», han piú piana intelligenza se si riferisce al corpo e al sangue nell’esser naturale
che nell’esser sacramentale. Come dicendo: «Cristo è la vite
vera che produce il vino», non s’intende la vite significativa, ma la reale produce il vino, cosí: «Questo è il mio sangue
che è sparso» non dice che il sangue sacramentale e significante, ma il naturale e significato è sparso. E [da] quello che
san Paulo dice del partecipar al sacrificio degli ebrei, e della
mensa de’ demonii, intesi li riti da Dio per Moisé instituiti,
e quei che da’ gentili erano usati nel sacrificare, non si prova
l’eucaristia sacrificio. Esser chiaro appresso Moisé che nelli
sacrifici votivi la vittima era tutta presentata a Dio e una
parte di essa abbrucciata; e questo era il sacrificio: del rimanente, parte era del sacerdote, e il resto dell’offerente, e cosí
questo come quello lo mangiava con chi a lui pareva; né