Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. II, 1935 – BEIC 1916917.djvu/453


libro sesto - capitolo viii 447


non si poteva offerir se non in Gerusalem, e da’ samaritani era stato offerto in Garizim, dove allora Cristo era. Onde per necessitá, dicevano, conviene intendere il luoco d’una adorazione esterna, pubblica e solenne, che altra non era se non l’eucaristia. Era anco provato per le parole da Cristo dette: «Questo è il mio corpo, che per voi è dato, che per voi è franto; questo è il mio sangue, che per voi è sparso»; adunque nell’eucaristia vi è frattura di corpo ed effusione di sangue, che sono azioni di sacrificio. Sopra tutto era fatto gran fondamento sopra le parole di san Paulo, che mette nel genere medesmo l’eucaristia con li sacrifici degli ebrei e de’ gentili, dicendo che per quella si partecipa il corpo e il sangue di Cristo, sí come nell’ebraismo chi mangia l’ostie è partecipe dell’altare; e non si può bere il calice del Signore né esser partecipe della mensa sua, e bere il calice de’ demonii e participar della mensa di quelli. Ma che gli apostoli fossero da Cristo ordinati sacerdoti lo provavano chiaro per le parole dette loro per nostro Signore: «Fate questo in mia memoria». Per maggior prova erano addotte molte autoritá de’ Padri, che tutti nominano l’eucaristia sacrificio, o vero con termine piú generale attestano che nella Chiesa si offerisce sacrificio.

Una parte aggiongeva appresso, esser la messa sacrificio anco perché Cristo nella cena se stesso offerí. E questa ragione portava per principale; e provava il suo fondamento, prima, perché dicendo chiara la Scrittura che Melchisedech offerí pane e vino, Cristo non sarebbe stato sacerdote secondo quell’ordine se non avesse offerto esso ancora; e perché Cristo disse il sangue suo nell’eucaristia esser confermativo del novo Testamento; ma il sangue confermativo del Vecchio fu nella sua instituzione offerto: per il che segue in consequenzia necessaria che Cristo egli ancora l’offerisse. Argomentavano ancora che, avendo detto Cristo: «Fate questo in mia memoria», se egli non avesse offerto, noi non potressimo offerire; e dicevano, li luterani non aver altro argomento per provar la messa non esser sacrificio, se non perché Cristo non ha offerto; e perciò esser pericolosa quella opinione, come fautrice della