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libro sesto - capitolo v 389


de voti, e avendo quello risposto che tutti li vescovi erano uguali, l’interrogò Parigi quante anime erano sotto la cura sua; al che avendo risposto che cinquecento, soggionse quell’altro che, comparandosi le loro persone, egli li cedeva, ma rispetto alli rappresentati dall’uno e dall’altro non si doveva pareggiare chi parlava per cinquecento a chi parlava per cinquecentomila.

Essendo le cose in questi termini, non si fece altra congregazione sino alli 26: nella quale li ambasciatori francesi, che prima avevano comunicato la loro instruzione con li imperiali e s’erano ben intesi insieme secondo il comandamento dei loro signori, si presentarono nella congregazione generale. Dove esibito il mandato della loro ambasciaria, e letto, Vido Fabro fece una longa orazione, nella quale avendo esposto un continuato desiderio del re che fosse convocato il concilio in luoco opportuno e non sospetto, e li uffici per ciò da lui fatti col pontefice e con tutti li principi cristiani, soggionse il frutto che dalla apertura di quello si doveva aspettare. E passò a dire che, sí come fallano gravissimamente quelli che vogliono rinnovare tutti li riti della Chiesa, cosí il volerli sustentare pertinacemente tutti, senza tenir conto di quello che ricerca la condizione delli tempi presenti e la pubblica utilitá, è degno di non minore reprensione. Esplicò molto particolarmente le tentazioni che il demonio sarebbe per usare a fine di divertir li padri dal retto cammino, minacciando che se essi li presteranno orecchie, faranno perdere ogni autoritá alli concili; soggiongendo che molti altri concili giá sono stati fatti in Germania e in Italia con nessuno o pochissimo frutto, de’ quali si dice che non erano né legittimi né liberi perché parlavano a volontá d’altri. Dovessero essi guardare di metter in bene la potestá e libertá da Dio concessagli; perché, essendo cosa degna di severo castigo nelle cause de’ privati gratificar alcuno contra giustizia, di maggior supplicio sono degni li giudici nelle cause divine, seguendo l’aura populare o vendendosi come schiavi togati ai principi, a’ quali si sono obbligati. Esaminasse ciascuno se stesso, e che passione lo porti: e