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362 l'istoria del concilio di trento


vitto necessario, ma anco abbondantemente, sí che avanzasse per spesar ancor li poveri, senza mira né pensiero alcuno che il temporale fosse prezio dello spirituale. Ma dopo che il temporale, che era in comune tenuto e goduto, fu diviso, e alli titoli applicata l’entrata sua chiamata «beneficio» (non essendo allora distinta l’ordinazione dalla collazione del titolo, e per consequenzia del beneficio annesso a quello, ma dandosi e ricevendosi tutt’insieme), per li emolumenti che portava seco, agli ordinatori pareva di dar, oltre lo spirituale, cosa temporale ancora, per la qual si potesse ricevere altra mondana in ricompensa: e chi disegnava ottenerla era costretto accomodarsi alla volontá di chi poteva darla; e si fece facilmente una negoziazione aperta, che nella Chiesa orientale, abbenché con molti canoni e censure, mai ha potuto esser corretta; se ben la virtú divina potente, avendogli levato con la verga de’ saraceni gran parte delli comodi, l’ha sminuita assai. E nell’occidentale, con gran reprensione delli buoni, restò dove piú dove meno, sin tanto che intorno l’anno di nostra salute 1000 si divise l’ordinazione dalla collazione del beneficio; per qual causa allora quella incominciò a passar gratuitamente, e in questa il prezio piú all’aperta era ricercato. E questo abuso è sempre aumentato, quantunque con diverse mutazioni de nomi, di annate, minuti servizi, scrittura, bollo e altre tal coperte, sotto quali ancora cammina nella Chiesa, con poca speranza che si possi mai levare, sin che Cristo medesmo in persona un’altra volta con la sferza non rivolta le mense de’ banchieri e scacci loro del tempio. Ma l’ordinazione che, separata dalla collazione del beneficio, ebbe ventura d’esser amministrata gratuitamente, la godette poco tempo; imperocché li vescovi, avendola per cosa infruttuosa e abbietta, e attendendo a quell’altra sola che rende, tralasciarono pian piano di amministrar le ordinazioni; onde s’instituirono li vescovi portativi, che servivano alli ministeri pontificali ecclesiastici, restando li veri vescovi occupati nel solo temporale. Quelli senza entrate erano costretti cavar il vitto dalle fonzioni amministrate; onde chi da loro riceveva ordini era costretto contribuire, prima con titolo de limosina