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CAPITOLO II

(febbraio-6 aprile 1562).

[Il Lansac inviato a Roma per assicurare il papa sulla politica religiosa della corte di Francia. — Conferenza religiosa di Saint-Germain. — Convegno di Saverne dei Guise coi protestanti di Germania: apprensioni destate in Roma. — Sessione decimottava. Questione di precedenza fra il Portogallo e l'Ungheria. Decreto sull’indice dei libri. Censure mosse ad esso. — Congregazione per trattare del salvocondotto: si rinnova quello del 1552 ai protestanti tedeschi, con promessa di estenderlo a tutte le nazioni dissidenti. — Articoli di riforma proposti in congregazione dai legati. — Ricevimento degli ambasciatori di Filippo II, di Cosimo di Toscana, dei cantoni cattolici svizzeri e del clero d’Ungheria.]

Gionse a Roma Luigi San Gelasio, signor di Lansac, mandato di Francia espresso per dar conto al pontefice dello stato del regno. Questo prima disse che, vedendo il re la gran sollecitudine con che il papa procedeva nel fatto del concilio, aveva disegnato monsignor di Candalla ambasciator a quella volta, e fatto partir ventiquattro vescovi, de’ quali gli diede la lista. Gli narrò tutto il successo in Francia dopo la morte di Francesco, e la necessitá di proceder con temperamento, cosí perché le forze non erano bastanti per camminar con rigore, come anco perché, quando fossero state tali, bisognava metter mano nel sangue delli piú nobili, che averebbe alienato tutto il regno e redotto le cose a peggior stato; che il re non aveva speranza se non nel concilio, quando tutte le nazioni, eziandio li alemanni, v’intervenissero, perché, fermata la religione in Germania, non dubitava di far l’istesso in Francia; ma trattar dell’impossibile, che si possi far condescender ad accettar li decreti del concilio a quelli che non saranno intervenuti: che li protestanti francesi non potranno