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libro quinto - capitolo viii 311


guesse a fatto, e delli rimedi di preservarla, che doi soli erano: uno, dar sodisfazione al re di Navarra e interessarlo alla difesa; l’altro, concedere al popolo universalmente la comunione sub utrague specie, affermando certamente che con questo guadagnerebbe dugento mila anime.

Alla proposta donque dell’ambasciatore, che lo supplicò per nome del re, della Chiesa gallicana e delli prelati, che fossero dispensati di poter amministrar al popolo il sacramento dell’eucaristia sotto le due specie, come preparazione utile e necessaria al popolo di quel regno per disporlo a ricevere prontamente le determinazioni del concilio, senza la quale preparazione si poteva dubitare assai che il rimedio dovesse trovare gli umori troppo crudi e causare qualche mal maggiore, il papa, sprovvistamente e senza avere consigliato né deliberato, ma secondo l’inclinazione sua, rispose che egli aveva sempre stimato la comunione delle due specie e il matrimonio de’ preti de iure positivo, delle quali cose non è minore l’autoritá del papa che quella della Chiesa universale per disponerne; e che perciò nell’ultimo conclave fu stimato luterano. Che l’imperatore aveva giá fatto l’istessa richiesta per il re di Boemia suo figlio, quale la propria conscienzia induceva a questa opinione, e poi anco aveva fatta l’istessa dimanda per li popoli del suo patrimonio; ma che li cardinali mai hanno voluto accomodarvisi. Però non voleva risolver cosa veruna senza proporla in consistoro; e promise che nel prossimo ne avrebbe trattato. Il qual essendo intimato alli 10 decembre, l’ambasciatore, secondo il costume di quelli per cui instanza si trattano li negozi, andò la mattina, mentre li cardinali erano congregati aspettando il papa, per far con loro uffici. Li piú discreti di loro risposero che la dimanda era degna di gran deliberazione, alla quale non ardivano rispondere senza pensarci ben sopra; altri si turbarono come a nova non piú udita. Il Cardinal della Cueva disse che non sarebbe mai stato per dare il voto suo in favor a una tal dimanda, e che quando bene fosse stato cosí risoluto con l’autoritá di Sua Santitá e col consenso degli altri, sarebbe andato sopra li