Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. II, 1935 – BEIC 1916917.djvu/199


libro quinto - capitolo i 193


Imperocché Michel Serveto di Tarragona, di medico fatto teologo, e rinnovatore dell’antica opinione di Paulo Samosateno e Marcello Ancirano che il Verbo divino non fosse cosa sussistente, e però che Cristo fosse puro uomo, per conseglio delli ministri di Zuric, Berna e SchiafFusa fu in Genéva fatto per ciò morire; e Gioanni Calvino, che di ciò era da molti incaricato, scrisse un libro, defendendo che il magistrato può punir gli eretici in la vita; la qual dottrina tirata a vari sensi, secondo che è piú ristretto o piú allargato o variamente preso il nome eretico, può una volta nocer a chi un’altra abbia giovato.

In questi tempi anco Ferdinando re de’ romani pubblicò un editto a tutti li popoli soggetti a lui, che nelle cose della religione e nelli riti non potessero far novitá alcuna, ma seguissero le antiche consuetudini; e in particolare nella santa comunione si contentassero di ricever il solo sacramento del pane. Al che se ben li principali e la nobiltá e molte delle cittá piú volte lo supplicassero almeno per l’uso del calice, con dire che cosí era instituito da Cristo, la qual instituzione non era lecito agli uomini mutare, e che tal fu l’uso della Chiesa vecchia, cosa anco dal concilio di Costanza confessata, pregandolo non gravar la loro coscienza, ma accomodar il suo comandamento alli ordini degli apostoli e della Chiesa vecchia, e promettendoli nel rimanente ogni sommissione e obedienzia, perseverò con tutto ciò Ferdinando nella sua deliberazione, e rispose loro che il suo comandamento non era novo, ma instituzione antica usata dalli maggiori suoi imperatori, re e duchi d’Austria: ma ben che era cosa nova l’uso del calice, introdotto per curiositá o per superbia, contra la legge della Chiesa e la volontá del suo prencipe. Moderò nondimeno il rigore della risposta, concedendo che, trattandosi della salute, averebbe piú diligentemente pensato per risponderli al suo tempo; ma tra tanto aspettava da loro obedienzia e osservazione dell’editto. Pubblicò anco sotto il 14 di agosto un catechismo, fatto componer con l’autoritá sua

da alquanti teologi dotti e pii, comandando a tutti li magistrati di quelle regioni che non permettessero alli maestri di


Sarpi, Istoria del Concilio Tridentino - ii 13