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190 | l'istoria del concilio di trento |
e ordinando alli vescovi di non fare piú giurare a quelli che
si ricevevano nel clero (secondo che Enrico determinato aveva)
che il re fosse supremo capo della chiesa anglicana, e che il
pontefice romano non avesse alcuna superioritá in quella, ma
fosse solo vescovo della cittá di Roma. Ordinò anco che fosse
scancellata da tutti li rituali e proibita ogni stampa della «formula di orazione» instituita da Enrico, dove tra le altre cose
era pregato Dio di liberar quel regno dalla sedizione, conspirazione e tirannide del vescovo romano.
All’aprile un altro parlamento fu tenuto, dove fu dato l’assenso al contratto matrimoniale. E in quel medesimo parlamento avendo la regina proposto di restituir il primato al pontefice romano, ebbe tanta resistenzia dalla nobiltá, che non potè ottenerlo; e quella nobiltá non s’avvidde come vanamente negava questa dimanda, che virtualmente era contenuta nell’assenso al matrimonio. Arrivò Filippo prencipe di Spagna in Inghilterra a’ 18 di luglio, e il dí di san Giacomo si fecero le nozze, e ricevette il titolo di re di Napoli e consumò il matrimonio.
Al novembre si ridusse di novo il parlamento, nel quale fu restituita la nobiltá e la patria al cardinale Polo, e mandati doi che l’invitassero e accompagnassero; con quali egli passò nell’isola, e gionse a Londra a’ 23 novembre, portando inanzi la croce d’argento. Introdotto la prima volta in parlamento innanzi il re e regina e ordini del regno, fece un ragionamento in lingua anglese: ringraziò con molte e affettuose parole d’esser stato restituito alla patria, soggiongendo che in cambio era andato per restituir loro la patria e corte celeste, della quale s’erano privati partendosi dalla Chiesa; li esortò a riconoscer l’errore e ricever il beneficio che li mandava Dio per mezzo del suo vicario. Fu longhissimo il ragionamento e pieno di arte; in fine del quale concluse che egli aveva le chiavi d’introdurli in Chiesa, la quale essi stessi s’avevano chiusa con le leggi fatte contra la sede apostolica; le quali quando fossero revocate, egli averebbe aperto loro le porte. Fu aggradita la persona del cardinale, e alla proposizione fu prestato appa-