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libro quarto - capitolo ii 109


vano. Li fòri e ufficiali furono introdotti per rimediare a quei disordini. Non si può negare che questi non ne portino altri degni di provvisione: questo bisogna fare, ma non rimettere in piedi quello che fu abolito per non potersi tollerare. Nelle appellazioni si costumava passare per li mezzi e non andar al supremo; e questo si è levato, perché li capi delle provincie e regioni erano fatti tiranni delle chiese: s’ha introdotto per rimedio il portare tutti li negozi a Roma. Questo ha il suo male: la lontananza, la spesa; ma piú tollerabili che l’oppressione. Chi ritornasse il modo di prima, si troverebbe, per aver rimediato ad un male, averne causato molti, e ciascuno maggiore. Ma sopra tutto doversi considerare che non conviene l’istesso modo di governo ad una cosa pubblica in tutti li tempi, anzi sí come quello fa delle mutazioni, cosí conviene mutare il governo; il modo di regger antico non sará fruttuoso, se insieme lo stato della Chiesa non torna l’antico. Chi, attendendo il modo come li putti si governano, e come quella libertá di mangiare e bere ogni cosa in ogni tempo è causa di sanitá e robustezza, pensasse a governar cosí un vecchio, si troverebbe molto ingannato. Le chiese erano picciole, circondate da pagani, unite tra loro come vicine al nemico; adesso sono grandi e senza contrario che le tenga in ufficio: onde le cose comuni sono neglette, ed è necessario che siano da uno curate. Se in ciascuna provincia le cause restassero, fra pochi anni tanta diversitá nascerebbe, che sariano contrarie l’una all’altra, che non apparirebbono della medesima fede e religione. Li pontefici romani negli antichi tempi non hanno assonto a loro molte parti del governo, quando vedevano che camminava bene; l’hanno riservate a sé, quando dagli altri sono state abusate. Molti sono dopo succeduti pontefici di santa vita e ottima intenzione, che le averebbono restituite, quando non avessero veduto che in materia corrotta non potevano esser bene usate. Concluse che per servar l’unitá della Chiesa era necessario lasciar le cose nell’istesso termine.

Ma né questo piacque manco alli prelati italiani, quali se