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libro quarto - capitolo ii 105


gata giustizia, si passò a dire che quella potestá di giudicare, estesa a tante cause, non l’aveva il vescovo nè per concessione de principi, né per connivenza loro, o per volontá dei popoli, o per consuetudine introdotta, ma che era essenziale alla dignitá episcopale e datagli da Cristo.

E con tutto che rimangano le leggi degl’imperatori nelli codici di Teodosio e di Giustiniano, nelli capitolari di Carlo Magno e Lodovico Pio, e altre de principi posteriori occidentali e orientali, che tutte apertamente mostrano come, quando e da chi tal potestá è stata concessa, e tutte le istorie cosí ecclesiastiche come mondane concordino in narrare le medesme concessioni e le consuetudini introdotte, aggiongendovi le ragioni e cause; nondimeno una cosí notoria veritá non è stata di tanto potere che la sola affermazione contraria, senza prova alcuna, non abbia superato, e li dottori canonisti non l’abbino sostenuta, sino al predicar per eretici quelli che non sopportano esser trattati da ciechi: non fermandosi manco in questi termini, ma aggiongendo che né il magistrato, né il principe medesmo può in alcuna di quelle cause, che il clero s’ha appropriato, intromettersi, perché sono spirituali, e delle cose spirituali li laici sono incapaci.

Il lume però della veritá non fu cosí estinto, che in quei primi tempi persone dotte e pie non s’opponessero a questa dottrina, mostrando esser false ambedue le premesse di quel discorso; e la maggiore, cioè che li laici siano incapaci di cose spirituali, esser assurda ed empia. Poiché essi sono presi in adozione dal Padre celeste, chiamati figli di Dio, fratelli di Cristo, partecipi del regno celeste, fatti degni della grazia divina del battesmo, della comunione, della carne di Cristo, che altre cose spirituali vi sono oltra queste? E quando bene ve ne fossero, come chi partecipa di queste supreme si doverá chiamar assolutamente con termini generali incapace delle cose spirituali? Ma esser anco falsa la minore, che le cause appropriate alli giudici episcopali siano spirituali, poiché tutte sono de delitti o de contratti, che, considerate le qualitá assegnate dalla Scrittura divina alle cose spirituali, sono piú lontane da