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4 l'istoria del concilio di trento


d’accidenti uniformi; e che il raccontare minuzie troppo particolari merita nome d’imprudente saccenteria. Nondimeno osservo di frequenti repliche e minute narrazioni in Omero, e che nell’espedizione di Ciro minore Senofonte piú rapisce l’animo e piú insegna raccontando li ragionamenti seri e giocosí de’ soldati, che le azioni e consegli de’ prencipi. E vengo in opinione che a ciascuna materia convenga la propria e singolar forma, e che questa mia non possi essere formata con le ordinarie regole. Tengo per fermo che questa opera sará da pochi letta, e in breve tempo mancherá di vita, non tanto per difetto di forma, quanto per la natura della materia: di che ne ricevo documento per quello che veggo avvenuto alle altre simili. Ma a me, né a perpetuitá né diuturnitá [guardando], basta che sia per giovare a qualcuno, al quale, conoscendo io che sia per farne suo profitto, la mostrarò, con certezza che nelli tempi seguenti le avvenirá quello che le congionture porteranno.

Li prelati restati in Trento erano molto suspesi, sin che dall’imperator non vennero lettere in commendazione delle azioni fatte da loro, contradicendo alla traslazione e rimanendo in Trento, con ordine espresso di fermarvisi e non partire da quella cittá. Consultarono tra loro se si doveva far alcun atto conciliare, e concordemente fu risoluto che sarebbe stato causa di scisma e da non tentare; solo studiar le materie, aspettando quello che l’opportunitá avesse portato. Passavano qualche scritture tra li teologi di Trento e di Bologna. Questi affettatamente chiamavano «la sinodo di Bologna», e quei «la santa sinodo», sia dove si voglia, e ne restano ancora diverse in stampa. Di Bologna fecero li legati, e altri cardinali di Roma, diversi uffici a parte con alcuni delli rimasti in Trento per farli andar in Bologna, o almeno partir di lá, e non li riusci di guadagnar altri che Galeazio Fiorimonte, vescovo dell’Aquila. S’adoperarono anco, acciò tutti li suoi partiti da Trento si trovassero alla sessione, e ne venissero anco degli altri di piú; il che era facile, per il gran comodo