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CAPITOLO IV

(1530-settembre 1534).

[Inizio della dieta d’Augusta, presenti l’imperatore e il legato Campegio. — I protestanti presentano la loro professione di fede (confessione augustana). Impressioni e discussioni suscitate da essa. — Vano tentativo d’accordo. — Recesso imperiale del 19 novembre, sostanzialmente contrario ai protestanti. — Malcontento del papa per l’ingerenza di Carlo V nelle cose di religione. — Sua lettera ai principi, con promessa di concilio. — Lettera di difesa dei protestanti. — I re di Francia e d’Inghilterra dichiaransi favorevoli al concilio. — Resistenza dei protestanti al recesso imperiale: Carlo V indice una dieta a Ratisbona. — Lotte fra i cantoni svizzeri: morte di Zuinglio. — Insistenze dell’imperatore presso il papa per il concilio. — Esigendo il papa che si faccia in Italia, e generale, le trattative s’interrompono. — Carlo V, necessitandogli la pace interna, concede libertá di religione fino al concilio (transazione di Norimberga). — Nuovo incontro del papa e dell’imperatore a Bologna. — Invio del legato Rangoni in Germania per trattare del concilio: i protestanti convocati a Smalcalda rigettano le sue proposte. — Il papa s’accorda col re di Francia, che si sforza invano di far accettare ai protestanti un concilio secondo i desideri papali.— Enrico VIII e lo scisma d’Inghilterra. — Nuove trattative di concilio, interrotte dalla morte di Clemente VII.]

Partí l’imperator da Bologna con questa ferma risoluzione di operare nella dieta con autoritá e con l’imperio, sí che li principi separati ritornassero all’obedienzia della chiesa romana, e di proibire le prediche e libri della rinnovata dottrina; ed il pontefice li diede in compagnia il Cardinal Campegio come legato, che lo seguisse nella dieta. Mandò ancora Pietro Paulo Vergerio noncio al re Ferdinando, dandoli instruzione di operar con lui che nella dieta non si disputasse né si deliberasse cosa alcuna della religione, né meno si risolvesse di far concilio in Germania a questo effetto; e per aver questo