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78 l'istoria del concilio tridentino


che essendo d’accordo negli altri capi, dovessero per l’avvenire astenersi dalle acerbitá in questo particolare, pregando Dio che mostrasse qualche lume di concordia: la qual conclusione, quantonque deliberata con prudenza e, come essi dicevano, con caritá, non seguita dalli successori, ritardò assai il progresso della rinovata dottrina. Perché nelle cause di religione ogni subdivisione è potente arma in mano della contraria parte.

Ma essendo, come si è detto, conclusa la lega tra il papa e l’imperatore e fermato l’ordine per la coronazione, fu deputato per questo effetto la cittá di Bologna, non parendo al papa conveniente che quella solennitá si facesse in Roma coll’intervento di quelli che due anni prima l’avevano saccheggiata; cosa che fu anco grata a Carlo, come quella che faceva le cerimonie di piú breve ispedizione: il che era desiderato da lui, per passar in Germania quanto prima. Arrivò perciò in Bologna prima il pontefice come maggiore, e poi l’imperatore a’ 5 di novembre; dove si fermò per quattro mesi, abitando in un istesso palazzo col papa. Molte cose furono trattate da questi due principi, parte per quiete universale della cristianitá e parte per interesse dell’uno e dell’altro. Le principali furono la pace generale d’Italia e la estinzione de’ protestanti in Germania. Della prima non appartiene al soggetto che si tratta parlare; ma per quello che tocca a’ protestanti, da alcuni conseglieri di Cesare era proposto che, considerata la natura de’ tedeschi, tenaci della libertá, fosse meglio con mezzi soavi e dolci rappresentazioni, e dissimulando molte cose, operare che li prencipi all’obedienzia pontificia ritornassero, perché essendo levata quella protezione alli novi dottori, al rimanente sarebbe facilmente rimediato. E per far questo, il vero e proprio rimedio essere il concilio, cosí perché da loro era richiesto, come anco perché a quel nome augusto e venerando ognuno s’inchinerebbe.

Ma il pontefice, che di nessuna cosa piú temeva che di un concilio, e massime quando fosse celebrato di lá da’ monti,

libero e con l’intervento di quelli che giá apertamente ave-