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libro primo - capitolo iii 75


acciò, quietate tutte le cose e levati tutti gl’impedimenti, si potesse attendere quanto prima alla convocazione e celebrazione del concilio, per ristabilire la religione in Germania.

Nel convento si trattò prima della religione; e li cattolici pensarono di metter dissensione tra li avversari divisi in due opinioni, seguitando alcuni la dottrina di Lutero ed altri quella di Zuinglio, se il langravio di Assia, persona prudente e avveduta, non avesse ovviato al pericolo, mostrando che la differenzia non era di momento, e dando speranza che s’averebbe facilmente concordato, e mostrando il danno che sarebbe nato dalla divisione e l’avvantaggio che averebbono avuto gli avversari. Dopo longa disputa nella dieta per trovar qualche forma di composizione, finalmente si fece il decreto: che essendo stato con sinistre interpretazioni storto il decreto dell’anterior convento di Spira a defender ogni assurditá d’opinioni, e per tanto essendo necessario ora dichiararlo, ordinavano che chi aveva osservato l’editto cesareo di Vormazia dovesse continuare nell’osservazione, constringendo anco a ciò il popolo sino al concilio, il quale Cesare dava certa speranza che dovesse esser presto convocato; e chi aveva mutato dottrina e non poteva ritirarsi senza pericolo di sedizione, si fermasse in quello che era fatto, non innovando altro di piú sino al tempo del concilio; che la messa non fosse levata, né meno postoli impedimento in nessun luogo dove fosse introdotta la nova dottrina; che l’anabattismo fosse sotto pena capitale secondo l’editto pubblicato dall’imperatore, il quale ratificavano; e che circa le prediche e stampe fossero servati li decreti delle due ultime diete di Norimberga, cioè che i predicatori siano circonspetti, si guardino dall’offender alcuno con parole, non dieno occasione al popolo di sollevarsi contra il magistrato, non propongano dogmi novi o vero poco fondati nelle sacre lettere, ma predichino l’Evangelio secondo l’interpretazione approvata dalla Chiesa, senza toccar altre cose che sono in disputa, aspettando la determinazione del concilio, dove sará il tutto legittimamente deciso.

A questo decreto si opposero l’elettor di Sassonia e cinque