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74 l'istoria del concilio tridentino


con censo solo d’un caval bianco, il iuspatronato delle ventiquattro chiese, passo alle sue genti e la corona imperiale: dall’altro canto l’imperatore promettendo di rimetter in Fiorenza il nepote del papa, figlio di Lorenzo, e darli Margarita sua figlia naturale per moglie, e aiutarlo alla ricuperazione di Cervia, Ravenna, Modena e Reggio, occupategli da’ veneziani e dal duca di Ferrara. Convennero anco di riceversi insieme alla coronazione con le ceremonie consuete. Solo un articolo fu longamente disputato, proponendo li pontificii che Carlo e Ferdinando si obbligassero a costringer con le armi li luterani a ritornare all’obedienza della chiesa romana, e rechiedendo li imperiali che, per ridurli, il papa convocasse il concilio generale: sopra che dopo longa discussione, essendo nel resto convenuti, per non troncare tant’altri importanti disegni sopra quali erano in buon pontamento, fu deliberato in quest’articolo star nei termini generali, e concluso che, per ridur li luterani all’unione della Chiesa, il pontefice s’averebbe adoperato con li mezzi spirituali, e Carlo e Ferdinando con li temporali; quali sarebbono anco venuti alle armi, quando quelli fossero stati pertinaci; e il pontefice in quel caso sarebbe obbligato ad operare che gli altri prencipi cristiani li porgessero aiuto.

In questo tenore fu conclusa la confederazione, con molta allegrezza di Clemente e maraviglia del mondo come, avendo perduto tutto lo stato e la riputazione, in cosí breve tempo fosse ritornato nella medesma grandezza; il che in Italia, la qual vidde un accidente cosí pieno di varietá anzi contrarietá, da ciascuno era attribuito a miracolo divino, e dalli amatori della corte ascritto a dimostrazione di favore di Dio verso la sua Chiesa.

Ma in Germania, essendo intimato un convento in Spira, al qual fu dato principio li 15 marzo, vi mandò il papa Giovanni Tommaso dalla Mirandola per esortare alla guerra contra il Turco, promettendo di contribuir esso ancora, quanto li concedessero le sue forze esauste per le calamitá patite negli anni passati, e ad assicurare di adoperarsi con ogni spirito

per accordare le differenze tra l’imperatore e il re di Francia,