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libro primo - capitolo iii 61


tiranni, e ad essi l’esser repressi dalla virtú di quella; e minaciava di concili, facendo ufficio con tutti li ministri imperiali per indur l’imperatore a congregarlo. Di che non solo irritato il pontefice, ma ancora per prevenire, pubblicò un severo monitorio contra quel cardinale, citandolo a Roma sotto gravissime pene e censure, nel qual anco toccava manifestamente il viceré di Napoli e obliquamente l’imperatore. Ma non passando prosperamente la mossa d’arme in Lombardia e differendo a comparire l’esercito del re di Francia, ed insieme essendo successa in Ungaria la sconfitta dell’esercito cristiano e la morte del re Lodovico, e moltiplicando tuttavia in Germania il numero di quelli che seguivano la dottrina di Lutero, e richiedendo tutti un concilio che conciliasse una pace universale tra’ cristiani e mettesse fine a’ tanti disordeni, il papa, avendo prima composte le cose coi colonnesi ed abolito il monitorio pubblicato contra il cardinale, congregato il concistorio il dí 13 settembre, con longhissimo discorso commiserò le miserie della cristianitá, deplorò la morte del re d’Ungaria e attribuí ogni infortunio all’ira divina eccitata per li peccati, confessando che tutti avevano origine dalla disformazione dell’ordine ecclesiastico: monstrò come era necessario per placarla incominciar (cosí disse) dalla casa di Dio; al che voler dar lui esempio nella propria persona. Scusò la mossa delle armi e il processo contra li Colonna; esortò i cardinali all’emendazione de’ costumi; disse che voleva andar in persona a tutti li prencipi per maneggiar una pace universale, risoluto piú tosto di lasciar la vita che cessar da quest’impresa, sin che non l’avesse condotta ad effetto, avendo nondimeno ferma speranza nell’aiuto di Dio di vederne la conclusione; la qual ottenuta, era risoluto celebrar il concilio generale, per estinguere anco la divisione nella Chiesa e sopir le eresie. Esortò i cardinali a pensar ciascuno e proporli tutti quei mezzi che giudicassero poter servire a questi due scopi: d’introdur la pace e sradicare le eresie.

Si pubblicò per Roma ed anco per Italia il ragionamento

del papa, e ne fu mandata copia per mano di molti; e quan-