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CAPITOLO III

(ottobre 1523 - 1529).

[Elezione di Clemente VII. — Invio del cardinale Campegio alla dieta di Norimberga. — A Ratisbona fa ratificare da alcuni principi e vescovi la sua proposta di riforme, dagli altri non accettate. — L’imperatore disapprova il decreto della dieta. — Nuova dieta di Spira: decisione di nulla mutare, in attesa di un concilio. — Lega santa di Cognac: Clemente VII invia due brevi a Carlo V. — Risposte dell’imperatore, sue lagnanze, appello al concilio e lettera al collegio dei cardinali. — I colonnesi contro il papa: saccheggio del Vaticano: scomunica di essi, che si appellano al concilio. — Sacco di Roma da parte degl’imperiali e cacciata dei Medici da Firenze: prigionia e liberazione del papa. — La riforma si afferma in Svizzera: tentativi anche in Italia. — Clemente VII si riconcilia con Carlo V. Dieta di Spira e suo decreto: protesta di alcuni principi: dal che il nome di «protestanti». — Lutero e Zuinglio: vano tentativo di conciliazione a Marburgo. — Carlo V e Clemente VII a Bologna: il papa distoglie l'imperatore dall’idea d’un concilio. — Incoronazione dell’imperatore e convocazione d’una dieta in Augusta.]

Dopo la morte di Adriano fu creato successore Giulio de’ Medici, cugino di papa Leone, che fu chiamato Clemente VII, il quale immediate applicò l’animo alle cose di Germania; e come quello ch’era molto ben versato nella cognizione dei maneggi, vedeva chiaramente che papa Adriano, contra il tenore sempre usato da savi pontefici, era stato troppo facile cosí in confessar li difetti della corte conte in promettere la riformazione, e troppo abietto in aver domandato alli Germani conseglio come si potesse provvedere alle contenzioni di quel regno, perché con questo egli aveva tiratosi a dosso la dimanda del concilio, che molto importava, massime con la condizione di celebrarlo in Germania, ed aveva dato troppo animo alli

prencipi con queste sue azioni, che perciò avevano avuto non


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