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406 l'istoria del concilio tridentino


Trento s’aspettava la risposta da Roma, non fu però intermessa l’incominciata trattazione. Si fece una minuta di decreto, che nessun potesse aver piú che un vescovato; e chi piú ne aveva, ne ritenesse un solo; che all’avvenire chi ottenirá piú benefici inferiori incompatibili, sia privato senz’altra dechiarazione; e chi giá ne possedè piú d’uno, mostri le sue dispense all’ordinario, che procedi secondo la decretale d’Innocenzo IV, Ordinarii. Nel dir li voti sopra questi capi molti fecero instanza che si aggiongesse che all’avvenire dispense non fossero concesse. E a pochi piacque il mostrar le giá concedute, e procedere secondo il decreto d’Innocenzo, dicendo che era un farle approvar tutte e far il mal maggiore, attese le condizioni poste da Innocenzo, dove dice che, trovate le dispense buone, siano admesse, e se vi sará dubbio, s’abbia ricorso a Roma; non potendosi dubitare che ogni negozio almeno non si risolvesse in dubbio, il quale a Roma avesse dechiarazione conforme alla concessione. Che mentre passavano cosí, le persone stavano con timor della provvisione, quando fossero esaminate; e approbate (ché tutte sarebbono senza dubbio), l’abuso sarebbe confermato. Molti erano di parere che si vietassero a fatto le dispense; repugnando altri, con la ragione che la dispensa è stata sempre nella Chiesa ed è necessaria: il tutto sta in ben usarla.

Marco Vigerio, vescovo di Sinigaglia, uscí con una opinione che, se fosse stata ricevuta e creduta, averebbe facilmente riformato tutto l’ordine clericale. Diceva egli potersi ad ogni inconveniente rimediare dalla sinodo con fare una dechiarazione, che per la dispensa sia necessaria una legittima causa; e chi senza quella la concede, pecca, e non può esser assoluto se non revocandola; e chi l’ottiene, non è sicuro in conscienzia, se ben ha la dispensa, e sempre sta in peccato, sin che non depone li benefici cosí ottenuti. Ebbe l’opinione contradittori, perché si levarono alcuni con dire che chi concede licenza di pluritá senza causa legittima, pecca, ma però la dispensa vale; e chi l’ottiene è sicuro in conscienzia, se ben conscio dell’illegittimitá della causa. E piú giorni si contese, dicendo