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libro secondo - capitolo vii 365


servassero li precetti divini, quantum quisque poterit. La qual modificazione sarebbe empia, se il giustificato potesse servarli assolutamente, e notavano esservi la medesima voce præcepta per levar ogni forza alli cavilli.

Li intendenti dell’ecclesiastica istoria dicevano che in tutti li concili tenuti nella Chiesa dal tempo degli apostoli fino a quell’ora, posti tutti insieme, mai erano stati decisi tanti articoli quanti in quella sola sessione; in che aveva una gran parte Aristotele coll’aver distinto esattamente tutti li generi de cause; a che se egli non si fosse adoperato, noi mancavamo di molti articoli di fede.

Li politici ancora, se ben non debbono esaminare le cose della religione, ma seguirle semplicemente, trovarono che dire in questo decreto: vedendo nel capo decimo posta l’obbligazione d’ubidir alli precetti di Dio e della Chiesa, e l’istesso replicato nel canone vigesimo, restavano con scandolo perché non fossero anco poste l’obbligazioni alli precetti de’ principi e magistrati. Esser piú chiara assai nella Scrittura divina l’obedienzia debita a questi; la legge vecchia esserne piena; nel Testamento novo esser dottrina chiara di Cristo proprio e di san Pietro e di san Paolo espressa e trattata a longo. Che quanto alla Chiesa, si trova obbligo espresso di udirla, ma di ubidirla non è cosí chiaro; si ubidisce chi comanda di suo, si ode chi promulga l’alieno. Né si sodisfacevano questa sorte d’uomini d’una scusa che era allegata, cioè li precetti dei prencipi esser inclusi in quelli di Dio; che perciò a loro si debbe obedienzia, per aver Dio comandato che siano ubiditi; perché replicavano per tal ragione maggiormente doversi tralasciar la Chiesa: ma che questa era espressa, e quelli trapassati con silenzio, per l’antico scopo degli ecclesiastici d’introdur nel popolo quella perniciosa opinione che a loro si sia tenuto obidire per conscienzia, ma alli principi e magistrati solo per evitar le pene temporali, e del rimanente potersi senza altro rispetto trasgredire li loro comandamenti; e per questa via metter in odio, rappresentare per tirannico e sovvertir ogni governo; e dipingendo la soggezione alli preti