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libro secondo - capitolo vi 345


Non furono manco in numero né piú brevi li ragionamenti in materia della residenza, li quali, se ben non terminarono in quella risoluzione che era necessaria e desiderata da molti, nondimeno ebbero in questo tempo qualche confusione e prepararono materia ad altri. Per intelligenza delle qual cose è necessario ripigliar questa materia dal suo principio.

Li gradi ecclesiastici non furono nell’origine loro instituiti come dignitá, preeminenze, premi o vero onori, siccome oggidí e da molte centinara d’anni li vediamo, ma come ministeri, carichi, detti con un altro nome da san Paulo «opere», e da Cristo nostro Signore nell’Evangelio «operarii»: però non poteva allora entrar in pensiero ad alcuno di esentarsi dall’esequirli in persona propria; e se pur uno (il che rare volte occorreva) dall’opera si retirava, non vi era ragione che titolo o emolumento alcuno li restasse. E quantonque fossero li ministeri di due sorti: alcuni che anticamente chiamavano «del verbo», e al presente si dice «di cura d’anime»; e altri delle cose temporali per il vitto e servizio de poveri e infermi, come erano le diaconie e altre subalterne opere, ugualmente tutti si tenevano ubbligati a quel servizio in propria persona, né mai alcuno averebbe pensato di servir per sostituto, salvo che in brevissimo tempo per urgenti impedimenti; né meno averebbe preso un altro carico che fosse d’impedimento a quello. Aumentata la Chiesa, dove il populo cristiano era numeroso e libero dalle persecuzioni, altra sorte di ministri fu instituita per servir nelle adunanze ecclesiastiche, cosí nel leggere le divine Scritture, come in altre funzioni, a fine di eccitar la devozione. Furono anco instituiti collegi de ministri, che in comune attendessero ad alcun carico, e altri, come seminari, di onde cavare ministri giá instrutti. Questi delli collegi, non avendo carico personale, poiché la congregazione tanto amministrava con un piú come con un meno, alle volte o per causa di studio, o di maggior instruzione, o per altra, restavano assenti dalla chiesa, chi per breve, chi per longo tempo, non però tenendo titolo né carico alcuno, né meno