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310 l'istoria del concilio tridentino


la prima esser in Dio, la seconda esser sola la nostra; e di questa intendersi tutti li luochi della Scrittura che della fede nostra parlano. E il pigliar la voce «fede» per una fiducia e confidenza esser modo non solo improprio ma abusivo, né mai ricevuto da san Paulo: esser la fiducia niente o poco differente dalla speranza; e però doversi aver per indubitato errore anzi eresia quella di Lutero, la fede giustificante esser una fiducia e certezza nella mente del cristiano che gli siano rimessi li peccati per Cristo. Aggiongeva il Soto, ed era seguito dalla maggior parte, che quella tal fiducia non poteva giustificare, per esser una temeritá e peccato, non potendo l’uomo senza prosonzione tener per fermo d’esser in grazia, ma dovendone sempre dubitare. Per l’altra parte teneva il Catarino, con assai buon séguito, che la giustificazione da quella fiducia non proveniva; che il giusto nondimeno poteva, anzi doveva tener per fede di esser in grazia. Una terza opinione portò in campo Andrea Vega: che non fosse temeritá né meno fede certa, ma si poteva aver una persuasione congetturale senza peccato. E questa controversia non si poteva tralasciare, perché sopra ciò versava il punto di censurare l’articolo secondo: per il che prima leggiermente discussa, poi rescaldatesi le parti, divise e tenne in disputa tutto il concilio longamente, per le ragioni e cause che si narreranno. Ma essendo tutti concordi che la fede giustificante è l’assenso a tutte le cose da Dio revelate o dalla Chiesa determinate per essere credute, la qual ora essendo insieme con la caritá, ora rimanendo senza lei, la distinsero in due sorti: una, che si ritrova nelli peccatori, la qual chiamano le scole fede informe, solitaria, oziosa o vero morta; l’altra, che è nelli soli buoni, operante per caritá, e perciò chiamata formata, efficace e viva. E qui un’altra controversia fu, volendo alcuni che la fede, a cui ascrivono le Scritture la salute, la giustizia e la santificazione, fosse la sola viva (come anco fu tenuto dalli cattolici di Germania nelli colloqui), e includesse in sé la cognizione delle cose rivelate, le preparazioni della volontá, la caritá nella qual s’include tutto l’adempimento della legge; e in