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libro secondo - capitolo v 303


sessione dogmi e riforma, e non potersi dopo il peccato originale trattar altra materia che la proposta. Li legati, uditi tutti li voti, conclusero che il discutere le materie e prepararle non era difinirle, ma bene senza la previa preparazione non potersi venir a determinazione; che non era se non bene avanzar il tempo e mettersi in ordine, per eseguir poi quello che a Roma fosse tra il pontefice e il cardinale per nome dell’imperatore risoluto; che il digerir quella materia non impediva il trattar la riforma, poiché in quella si occuperebbono li teologi, in questa li padri e li canonisti. Con questa risoluzione fu concluso che fossero scelti dalli libri di Martino, dalli colloqui, dalle apologie e altri scritti de’ luterani e altri, li articoli per propor in discussione e censura: e furono deputati tre padri e altrettanti teologi per metter insieme quello che fosse raccordato, e ordinare gli articoli.

La congregazione seguente fu tenuta per dar ordine alle materie di riforma: dove disse il Cardinal del Monte, esser molti anni che il mondo si duole dell’assenza dei prelati e pastori, dimandando quotidianamente residenza; che di tutti li mali della Chiesa causa era l’assenza delli prelati ed altri curati dalle chiese loro; e potersi comparar la Chiesa ad una nave, la sommersione della quale s’attribuisce al nocchiero assente, il qual la governerebbe quando fosse presente. Considerò che le eresie, l’ignoranza e la dissoluzione nel populo, li mali costumi e vizi nel clero regnano perché, essendo li pastori assenti dal gregge, nessun ha curato d’instituir quelli e corregger questo. Dall’assenza dei prelati esser nato che sono stati assonti ministri ignoranti e indegni, e finalmente da questo anco esser introdotto l’abuso di promover al vescovato persone atte piú ad ogni altro carico, perché non dovendolo amministrar in persona, vanamente si ricerca chi abbia attitudine per quello. Onde concludeva che il stabilir la residenza era un rimedio policresto per tutti li mali della Chiesa, altre volte adoperato anco da concili e pontefici, ma, o perché allora le transgressioni fossero poche, o per altra causa, non applicato con legature cosí ferme e strette, come