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libro secondo - capitolo v 293


con danari per far gente, e sollecitò li prencipi e capitani germani protestanti, non collegati con li smalcaldici, a seguir le sue insegne, affermando e promettendo di non voler far guerra per causa della religione, ma per reprimere la rebellione d’alcuni, li quali sotto quel pretesto non vogliono conoscer le leggi né la maestá del principe. Con la quale promessa fece anco star quiete molte delle cittá che giá avevano ricevuta la renovazione nelli riti della Chiesa, promettendo ogni benevolenzia alli obedienti e assicurandogli della religione.

Ma in concilio, non restando piú differenza alcuna tra li padri sopra le cose discusse, ed essendo formati li decreti della fede e della reforma, né potendo piú l’ambasciator cesareo resistere alla resoluzione delli legati, venuto il 17 giugno, giorno della sessione, cantò la messa Alessandro Piccolomini, vescovo di Pienza, fece il sermone frate Marco Laureo dominicano. E fatte le solite ceremonie, fu letto il decreto di fede con li cinque anatematismi:

I. contra chi non confessa Adamo per la transgressione aver perso la santitá e giustizia, incorso nell’ira di Dio, morte e pregionia del diavolo, e peggiorato nell’anima e nel corpo;

II. e chi asserisce Adam peccando aver nociuto a sé solo o aver derivato nella posteritá la sola morte del corpo, e non il peccato, morte dell’anima;

III. e chi afferma il peccato, che è uno in origine e proprio a ciascuno, trapassato per generazione, non per imitazione, poter esser scancellato con altro rimedio che per il merito di Cristo; o vero nega che il merito di Cristo sia applicato tanto alli fanciulli quanto alli adulti, per il sacramento del battesmo ministrato nella forma e rito della Chiesa;

IV. e chi nega che debbiano esser battezzati li fanciulli nascenti, se ben figli de cristiani; o dice che sono battezzati per la remissione de’ peccati, ma non perché abbiano contratto alcun peccato originale da Adam;

V) e chi nega che per la grazia del battesmo sia rimesso il reato del peccato originale, e non sia levato tutto quello che ha vera e propria ragione di peccato, ma che sia raso e