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libro secondo - capitolo iii 235


erano in pronto per il viaggio e alcuni in via, e che le deliberazioni della sinodo potranno apparere di maggior stima, quando saranno corroborate con conseglio e presenzia di piú padri, non differendo però l’esame e discussione di quelle cose che alla sinodo pareranno.

La corte romana, che al nome di riforma era tutta in spavento, sentì con piacere che il concilio si trattenesse in preambuli, sperando che il tempo averebbe portato rimedio; e li cortegiani intemperanti di lingua esercitarono la dicacitá, dando fuori, sì come si costumava allora in tutti li avvenimenti, diverse pasquinate molto mordaci, chi con lodare li prelati congregati in Trento d’aver fatto un nobilissimo decreto e degno d’un concilio generale, e chi confortandoli a conoscer la propria bontá e scienzia.

Li legati, nel dar conto al papa della sessione tenuta, avvisarono anco esser cosa difficile per l’avvenire opponersi e vincere quelli che volevano finir il titolo colla rappresentazione della Chiesa universale; nondimeno si sarebbono sforzati di superar le difficoltá: ma che di trattener piú i prelati senza operare cosa di momento e venir all’essenziale, non era possibile, e che però aspettavano l’ordine e instruzione tante volte richiesta; che a loro sarebbe parso bene trattar della sacra Scrittura quelle cose che sono controverse con luterani, e li abusi introdotti nella Chiesa in quella materia, cose con quali si poteva dar molta sodisfazione al mondo senza offender nissuno: e di ciò averebbono aspettato la risposta, essendovi tempo assai longo per poter esaminar quelle materie e molte occasioni di portar tempo sino al principio di quadragesima.

Ma in questo tempo, benché il concilio fosse aperto e tuttavia si celebrasse, non mutarono stato in Germania le cose. Nel principio dell’anno l’elettor palatino introdusse la comunione del calice, la lingua populare nelle pubbliche preghiere, il matrimonio de’ preti e altre cose riformate giá in altri luochi. E li destinati da Cesare ad intervenir nel congresso per trovar modo di concordia nelle differenze della