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libro secondo - capitolo ii 227


molti altri rispetti; accennando quello che poteva nascere a longo andare, con poco gusto del pontefice e della corte romana.

Alcuni altri ancora, tra’ quali furono li francesi, dimandavano che si mettesse per principale il capo della pace; che si scrivesse all’imperatore, al re cristianissimo e alli altri prencipi, rendendo grazie per la convocazione del concilio, per continuar il quale volessero stabilir la pace e coadiuvar l’opera con mandar loro oratori e prelati; e parimente si scrivesse amicabilmente alli luterani, invitandoli con caritá a venir al concilio e congiongersi col rimanente della cristianitá. Li legati, uditi li pareri di tutti e lodata la loro prudenzia, dissero che per esser l’ora tarda e la deliberazione gravissima e le sentenzie varie, averebbono pensato sopra quanto era stato raccordato da ciascuno, e nella prima congregazione averebbono proposto i ponti per determinare.

Fu preso ordine che le congregazioni si facessero due volte alla settimana, il luni e il venere, senza intimarle: e in fine l’arcivescovo d’Ais, avendo ricevuto lettere dal re cristianissimo, salutò per suo nome la sinodo e promise che Sua Maestá presto manderia un ambasciatore e molti prelati del suo regno. E qui la congregazione finì.

Li legati avvisarono del tutto Roma, scrivendo che avevano portato inanzi la resoluzione delle cose trattate sotto li pretesti narrati, ma in veritá per metter tempo di piú in mezzo, aspettando che potessero venirli instruzioni e ordini come reggersi; supplicando Sua Santitá di novo di far intender la sua volontá, ponderando sopra tutte le altre considerazioni che l’allongar il concilio e tenerlo aperto, potendo abbreviarlo, non fa per la sede apostolica; aggiongendo esser stati necessitati a stabilire due congregazioni alla settimana per tener li prelati in esercizio e levarli l’occasione di farne da loro stessi. Ma che questo fará cominciare le cose a stringersi: e però sará necessario che in Roma si pigli maniera di risolver le proposte presto, e non tardar a risponderli, come sino allora si era fatto, ma tenerli avvisati di quanto doveranno far di