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222 l'istoria del concilio tridentino


trecento fanti armati parte di picche, parte di archibusi, con alquanti cavalli, quali si misero in fila da ambe le parti della strada, dalla casa fino alla chiesa; ed entrati in chiesa li legati e prelati, redotta tutta la soldatesca in piazza, si sparò l’archibusaria, e la soldatesca restò nella piazza a far la guardia a quella sessione. Oltre li legati e il Cardinal di Trento si ritrovarono quattro arcivescovi, ventotto vescovi, tre abbati della congregazione cassinense e quattro generali, li quali stavano sedendo nel luoco della sessione: queste quarantatre persone constituivano il concilio generale. Degli arcivescovi, doi erano portativi, mai veduti dalle chiese de quali avevano il titolo, solo per causa d’onore datogli dal pontefice: uno Olao Magno, con nome di arcivescovo upsalense in Gozia, e l’altro Roberto Venanzio scozzese, arcivescovo d’Armacano in Ibernia, il quale, uomo di brevissima vista, era commendato di questa virtú, di correr alla posta meglio d’uomo del mondo. Questi doi, sostentati in Roma qualche anni per limosina del papa, furono mandati a Trento per crescer il numero e dependere dalli legati. In piedi erano circa venti teologi. Vi intervenne l’ambasciator del re de’ romani e il procuratore del Cardinal d’Augusta, che sedettero nella banca degli oratori; e appresso loro sulla stessa banca sedevano dieci gentiluomini delli circonvicini, eletti dal Cardinal di Trento. Fu cantata la messa da Gioanni Fonseca vescovo di Castellamare, fece il sermone nella messa Coriolano Martirano vescovo di San Marco.

Finita la messa, li prelati si vestirono pontificalmente, e furono fatte le letanie e orazioni, come nella sessione prima. Quali finite e seduti tutti, il vescovo celebrante, montato nel pulpito, lesse la bolla di sopra menzionata, che non fossero ammessi li procuratori de assenti a dar voto; e non si fece menzione d’un’altra nella quale erano eccettuati quelli di Germania. Dappoi lesse il decreto, nel quale la sinodo esortava tutti li fedeli congregati in Trento a viver nel timor di Dio e pregar ogni giorno per la pace delli principi e unitá della Chiesa, e le persone del concilio a dire messa almeno la dominica, e pregar per il papa, imperatore, re e principi